Incassata la prima tranche della vendita di via Solferino, Scott Jovane porta a casa anche la raccolta pubblicitaria della Stampa. In fermento il cantiere Corriere: nuova organizzazione del lavoro per il progetto di integrazione tra carta e web e nuova versione del sito. Effervescente il fronte sindacale: i giornalisti della Gazzetta protestano contro GazzaBet e sul fronte periodici si annunciano ancora chiusure ed esuberi.
È stato un mese frenetico per l’amministratore delegato di Rcs MediaGroup, Pietro Scott Jovane, impegnato praticamente su progetti che riguardano vecchia e nuova frontiera editoriale, web, e-commerce, impianti di stampa e pubblicità compresi. Con l’aggiunta di frequenti incursioni in campo sindacale.
Relativamente tranquilla la parte societaria (l’unica notizia di rilievo è la cessione sul mercato da parte di Mediobanca dello 0,34% delle sue azioni Rcs per un controvalore di 1,45 milioni di euro), Jovane alla vigilia di Natale ha portato nelle casse del gruppo 90 milioni, prima tranche versata dal fondo Usa Blackstone per l’acquisto degli immobili tra via Solferino e via San Marco, nel centro di Milano, sede storica del Corriere della Sera (gli altri 30 milioni verranno pagati in due parti entro la fine di ottobre). Anche se l’editrice ha subito firmato un accordo per l’affitto dei locali per le redazioni del Corriere della Sera (nove anni) e della Gazzetta dello Sport (sei anni) la vendita della sede promette altri strascichi sul fronte sindacale.
L‘articolo integrale è sul mensile Prima Comunicazione n. 446 – Gennaio 2014