Aleteia – Fedeli alla Rete

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Internet sta cambiando anche il mondo dei media religiosi e proprio all’avvento della nuova stagione del cattolicesimo voluta da papa Francesco. È la scommessa di Aleteia, la piattaforma che diffonde notiziari in sei lingue e che ora aggrega i contenuti di oltre 1.400 partner tra media e organizzazioni: catturare pubblico nella più grande comunità on line del mondo e far sì che ognuno “abbia un ruolo da protagonista”, come spiega il direttore editoriale Jesús Colina.

Jesus Colina
Jesús Colina

Sulla scia di un Papa che, a tappe forzate, sta provando a cambiare non solo buona parte degli apparati della Chiesa ma a riorganizzare anche – con l’aiuto di multinazionali del calibro di McKinsey e Kpmg – l’area dei mezzi di comunicazione che fanno capo alla Santa Sede, riparte con nuovi progetti Aleteia, una piattaforma multimediale che opera già da un anno, ma che ora ha deciso di ampliare il suo raggio di azione in Rete, facendo leva sull’accordo con Google e facendo debuttare in questi giorni Aleteia 2.0, un aggregatore di contenuti di oltre 1.400 partner tra media e organizzazioni cattoliche.
“Con un Papa come Francesco che, nel giro di pochi mesi, ha già raggiunto sul web – Facebook, Twitter e altro – picchi di ascolto mai visti prima d’oggi, pare un paradosso che vi possano ancora essere dei siti cattolici con una visibilità talmente ridotta da avere un target quasi di nicchia”, dice il presidente e direttore editoriale di Aleteia, Jesús Colina, uno spagnolo di 45 anni che nel 1997 aveva fondato e poi diretto Zenit, un’agenzia stampa legata anche ai Legionari di Cristo, un ordine religioso che Ratzinger poi deciderà di commissariare a causa degli scandali che avevano coinvolto in prima persona il suo fondatore, il messicano Marcial Maciel Degollado (ma ora, dopo che la Santa Sede ha fatto pulizia nell’Ordine, l’agenzia è di nuovo in Rete).
L‘articolo integrale è sul mensile Prima Comunicazione n. 446 – Gennaio 2014