Tg1 – Il direttore Mario Orfeo racconta la resurrezione del tg

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Dopo un lungo trend negativo durato sei anni il Tg1 può vantarsi di aver chiuso il 2013 con il segno positivo, rispetto a una concorrenza in calo di ascolti. “Ci siamo ispirati al modello classico, il tg di ‘garanzia’ che parla a tutti gli italiani, pur nella attualizzazione dei linguaggi e degli argomenti. Siamo tornati a essere un telegiornale non fazioso: diamo tutte le notizie e in più le arricchiamo con commenti e inchieste speciali”. È la ricetta del direttore Mario Orfeo, artefice della svolta.

Mario Orfeo
Mario Orfeo

Se sono state, e sono ancora di gran lunga la principale fonte di informazione degli italiani, le news televisive stanno lentamente perdendo terreno. Il 2013 è stato un altro anno negativo: quasi tutti i tg, chi più e chi meno, hanno perso quote di ascolto nel 2013, in totale mancano quasi tre punti di share nelle edizioni serali rispetto all’anno precedente. Non ne è uscito indenne neppure il Tg La7 di Enrico Mentana che, avendo fatto un telegiornale tutto centrato sul racconto della politica nostrana, ha risentito subito del calo di effervescenza della vita pubblica. Vuoi mettere le escort di Berlusconi con lo stucchevole trantran delle ‘larghe intese’ o i noiosi palleggiamenti su Imu, Tares, Iva e tasse varie? Di quanto il contesto politico condizioni l’informazione ne sanno qualcosa pure i talk show che, riprodottisi a macchia d’olio su tutte le reti, si sono scoperti vulnerabili ora che la gente mostra sempre più insofferenza per il tema.
L‘articolo integrale è sul mensile Prima Comunicazione n. 446 – Gennaio 2014