Geoblocking: l’Ue lancia il mercato unico digitale, dal quale restano esclusi musica, ebook e software. Il commissario Ansip: è un compromesso, le società europee vogliono mantenere il mercato frammentato

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Limiti pubblicitari e obbligo di promozione dei film europei per tv tradizionali e on-demand ma anche per piattaforme di contenuti audiovisivi da Youtube a Netflix, libertà di shopping online senza limitazioni di residenza o carte di pagamento e più trasparenza per i corrieri, oltre a una migliore protezione dei minori e dei consumatori garantita anche per quanto acquistato su internet.

E’ il nuovo pacchetto di misure adottato oggi dalla Commissione Ue per avanzare nella creazione di un vero e proprio mercato unico digitale europeo. A restare fuori dal divieto di geoblocking, per ora, è la musica, la cui lobby, spiega l’agenzia Ansa, ha fatto molte pressioni su Bruxelles, ma anche gli altri servizi non audiovisivi come ebook, giochi e software. Non si potrà quindi per ora acquistare canzoni, app o libri elettronici disponibili negli ‘store’ di altri Paesi diversi dal proprio, anche se la Commissione si impegna a una revisione in futuro. Un approccio ad hoc e non generalizzato, area per area, è stato invece proposto per le piattaforme, da Facebook ad eBay.

Andrus Ansip (foto Olycom)

“Alcune persone hanno chiesto di includere la musica”, oltre a ebook, app e giochi nei provvedimenti europei anti-geoblocking odierni, ma “questa è una proposta di compromesso”, ha commentato il vicepresidente della Commissione Ue al mercato unico digitale Andrus Ansip, riconoscendo un annacquamento delle intenzioni iniziali. “Non è la proposta più ambiziosa ma vogliamo raggiungere scopi concreti, per questo sono pronto al compromesso”. In ogni caso, ha accusato poi “non sono le società americane ma quelle europee che vogliono mantenere il mercato frammentato” che dicono di essere “a favore” di nuove misure, ma poi “è questo il messaggio che arriva” da parte loro.

Diversi i commenti arrivati. Tra i primi la Federazione europea degli editori che si è detta soddisfatta per l’esclusione degli ebook dai provvedimenti anti-geoblocking. Questo “permetterà a editori e venditori di fornire prove sull’impatto di una tale legislazione sul settore”. Il mercato degli ebook “è ancora al suo stadio iniziale”, ha sostenuto il presidente della Fep Pierre Dutilleul, secondo cui togliere le limitazioni all’acquisto di ebook e renderli accessibili per l’acquisto da ogni Paese Ue a prescindere dalla residenza dell’acquirente “senza averne valutato l’impatto sarebbe stato dannoso per il mercato stesso”. Grazie alla clausola di revisione inclusa, gli editori potranno lavorare insieme alla Commissione Ue “per trovare il giusto equilibrio”.

Di diverso avviso invece l’associazione dei consumatori europei del Beuc che ha definito le proposte anti-geoblocking “un altro passo avanti verso la creazione di un mercato unico digitale”, pur ritenendo però “deplorevole” il blocco “per comprare prodotti digitali come ebook e musica da venditori basati in altri Paesi”, e anche “serie Tv, film ed eventi sportivi restano off-limits”.  “E’ giunto il momento che l’Ue mandi definitivamente in pensione il geoblocking”.