Google sotto accusa perchè pagherebbe meno le donne. All’accusa dello Us Department of Labor, Big G risponde: stipendi calcolati con sistema ‘gender blind’
Paola Cavaglià – Durante una indagine periodica volta a verificare il rispetto delle norme che vietano la discriminazione tra i dipendenti, lo Us Department of Labor (Dol), il dipartimento del Lavoro, ha rilevato che Google paga in modo sistematico i dipendenti donne meno degli uomini.
La società di Mountain View, che respinge l’accusa, è ora chiamata, in quanto ‘federal contractor’, impresa cioè che risponde alle norme federali, a fornire dati aggiuntivi sugli stipendi per chiarire la propria posizione davanti al tribunale di San Francisco dove Janette Wipper, direttore regionale del Dol, ha dichiarato che, seppure l’indagine non è ancora completa, risulta lampante che la maggior parte delle donne, impiegate nel quartier generale di Google, sono discriminate e relegate in posizioni di secondo piano.
Le accuse contro Google arrivano in un momento in cui l’opinione pubblica mostra particolare attenzione al tema della disparità di trattamento sul lavoro: Wall Street viene descritta come una realtà prettamente maschile, dove nessuna donna ricopre posizioni manageriali, e la Silicon Valley come un luogo con frequenti casi di discriminazione di genere – dove uomini bianchi e asiatici coprono la maggior parte delle posizioni di più alto livello – , iniquità retributive e molestie sessuali.
“Non c’è alcuna differenza di retribuzione: il nostro metodo per calcolare gli stipendi è ‘gender blind’, non guarda cioè al genere, ma unicamente al ruolo, al livello di lavoro, alla sede del lavoro e alle valutazioni attuali e recenti dell’operato di ogni singolo dipendente” ha spiegato Eileen Naughton, vice president of people operations di Google, nel sostenere la mendicità dell’accusa.