Mfe: anche da Amsterdam arriva lo stop al progetto. Mediaset: chieste modifiche a piano non più realizzabile

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Anche da Amsterdam arriva uno stop al progetto Mfe – MediaForEurope, la holding nella quale Mediaset vuole concentrare le sue attività e partecipazioni. Il tribunale olandese ha infatti accolto il ricorso di Vivendi sulla fusione tra Mediaset e la controllata spagnola nella newco che ha avviato il progetto. In luglio era stato il tribunale di Madrid a congelare la fusione, portando Mediaset ad annunciare una riproposizione del progetto “su nuove basi”. Un fronte quest’ultimo, sul quale potrebbero arrivare delle novità dal cda della holding tv italiana in programma l’8 settembre.

Nel collage (foto Ansa), da sinistra: Vincent Bollorè e Pier Silvio Berlusconi

Vivendi “è molto soddisfatta per la decisione dei giudici di Amsterdam, che riteniamo sia nell’interesse di tutti gli azionisti di Mediaset, quello che abbiamo sempre cercato di ottenere in tutti i tribunali dei diversi Paesi e alla Corte Europea”, il commento di un portavoce del gruppo francese.

Intanto nei prossimi giorni è attesa la decisione ufficiale della Corte europea sul ricorso presentato sempre dai francesi sulla decisione Agcom del 2017 che aveva portato a congelare la partecipazione francese in Mediaset sotto il 10%, affidandone poco meno del 20% a Simon Fiduciaria, in applicazione del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici definito dalla Legge Gasparri.
Il tutto in attesa che le trattative di queste settimane tra le parti per una soluzione amichevole, trovino un possibile sbocco.

Di seguito la nota Mediaset sulla decisione del tribunale olandese:
“Il Tribunale di Amsterdam, ribaltando il giudizio di primo grado, ha oggi accolto il ricorso in appello di Vivendi in cui si chiedeva la sospensione del progetto di fusione transfrontaliera tra Mediaset e Mediaset España.

La Corte olandese ha richiesto modifiche dell’impianto del piano che, in realtà, per Mediaset non era già più realizzabile dopo il verdetto del Tribunale di Madrid del 30 luglio 2020”.