Tv/ Calabro’ : Quella italiana e’ banale e volgare

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Tv/ Calabro’ : Quella italiana e’ banale e volgare


Il livello e’ decisamente molto piu’ basso di altri paesi Ue


Roma, 30 ott. (Apcom) – La televisione italiana per ”livelli di banalita’ e volgarita e’ al disotto di altre televisioni europee e il divario rispetto alle emittenti Ue ”e’ crescente”.


E’ questo il duro giudizio espresso dal presidente dell’ Autorita’ per le Comunicazioni, Corrado Calabro’, durante un’ audizione davanti alla commissione bicamerale per l’Infanzia.
Secondo il presidente dell’ Agcom, la nostra televisione dovrebbe assecondare ”il ritrovato interesse dei giovani per il teatro, per i concerti (anche di musica classica) per le mostre, per i musei, per la partecipazione a qualche attivita’ artistica”. Al contrario la tv, ”le ignora, preferisce insistere sul ripetitivo, quando non sul becero”. Cosi’ come per i videogiochi che ”potrebbero essere utilizzati per diffondere e veicolare valori positivi”.
Annuncia quindi che ”l’Autorita’ ha in animo di avviare uno studio specifico che analizzi la programmazione televisiva in Italia (e l’uso dei media vecchi e nuovi), verifichi il suo grado di qualita’ e se essa possa produrre effetti sui cosiddetti ‘comportamenti sociali’. Penso – dice – al fenomeno del ‘bullismo’ o il consumo di alcool da parte dei minori. La televisione infatti propone modelli che possono indurre all’emulazione da parte dei giovani”. Nel mirino tutte le tv su tutte le piattaforme, 24 ore su 24, con l’obiettivo finale ”di redigere un Libro bianco sugli effetti della programmazione televisiva nei confronti dei bambini e sulla qualita’ della tv”.
Non e’ nelle possibilita’ dell’Agcom cambiare il modo di fare televisione, spiega Calabro’, ma ”fino a quando le trasmissioni sono dominate dall’assillo dei ricavi pubblicitari e questi sono connessi esclusivamente all’audience – aggiunge il presidente – i tentativi saranno inefficienti”. Il fatto e’ che cosi’ ”si innesca una spirale perversa che diseduca il gusto dei telespettatori e degrada il livello delle trasmissioni”.
Il problema e’ tanto piu’ grave, fa capire il presidente Agcom, perche’ ”sono i bambini quelli che subiscono, piu’ di tutti, l’influenza della tv” e anche perche’ l’enorme ampliamento delle possibilita’ di circolazione dei contenuti ”comporta l’enorme facilita’ per ragazzi e adolescenti minorenni di accedere anche a contenuti nocivi per il loro sviluppo psico-fisico e morale”. Cosi’ come motivo di turbativa ”non di poco conto nella vita relazionale dei minori”, e’ introdotta dall’uso massiccio dei cellulari, anche perche’ un’indagine recente sostiene che ben l’84% dei ragazzi tra gli 8 e i 15 anni ne possiede uno tutto suo e il primo telefonino arriva gia’ all’eta’ di 9-10 anni per la meta’ degli intervistati.
Per quanto riguarda la tv comunque, grazie alla collaborazione, con il Comitato tv e minori – sottolinea Calabro’ – ”siamo intervenuti almeno per far diminuire un inutile tasso di violenza, calmierare il turpiloquio e la rissosita’ che connotano alcuni tipi di trasmissione, evitare, nella fascia della televisione per tutti, l’erotismo che sconfini nella pornografia, sia che si tratti di trasmissioni analogiche, digitali o satellitari in chiaro”. In piu’ l’Autorita’ ”ha dettato alcuni principi e criteri sulle corrette modalita’ di rappresentazione dei procedimenti giudiziari nelle trasmissioni radiotv”, anche se – rileva Calabro’ – ”le resistenze degli operatori televisivi alla redazione di un codice di autoregolamentazione in questo caso sono forti”.