EDITORIA: I POTERI FORTI SI RACCONTANO A “IL MONDO”
MILANO (ITALPRESS) – Mentre il mondo, quello dell’economia globale, iniziava a crollare sotto l’effetto del domino iniziato con il tracollo di Bear Sterns in primavera fino a quello di Lehman Brothers a settembre, il Mondo (settimanale ecoomico di Rcs Periodici) ha convinto i poteri forti italiani ad aprire le porte dei loro uffici, mettere a nudo le loro scrivanie e confidare pensieri, timori, progetti per il difficile 2009 che ci attende.
Cosi’ il timoniere di Telecom Franco Bernabe’, cita Confucio e dice che “E’ nel momento piu’ buio della notte che si vedono i primi raggi del mattino. Lo dice Confucio”. Gia’, l’Asia. Pochi conoscono quanto Bernabe’ l’Asia. Ma per Telecom, “l’anno della svolta, il 2009” non portera’ in Cina, piuttosto in Europa. In Germania, per esempio. E poi c’e’ il modello inglese. “A parte Open Reach di Bt, nessuno ha fatto quel che abbiamo realizzato noi con l’operazione Open Access”, spiega Bernabe’. Entrare nel suo studio aiuta a capire la visione globale del manager cercato dagli azionisti Telecom nel sancta sanctorum di banca Rothschild dove era vice presidente Europa, al fianco del barone David de Rothschild.
Un maxi schermo trasmette Bloomberg tv, il computer sempre acceso.
Il BlackBerry a portata di mano. Il direttore dell’Economist, John Micklethwait, dice di apprezzare la chiarezza con cui si puo’ leggere il New York Times sull’iPhone.
“E’ in questa direzione che va il mondo dell’informazione. I ragazzi le news le cercano sul web”. E allora quale futuro per Telecom Italia media? “Per noi la tv e’ un vantaggio: la crescita del traffico su reti di tlc e’ legata ai contenuti video. E non penso solo alla tv free to air di oggi, ma anche all’Iptv”.
Nel nome del made in Italy, di qualita’, che e’ uno dei punti di forza di Tod’s, anche lo studio di Diego Della Valle capitano del gruppo Tod’s e’ tutto made in Italy. “La grande qualita’ e’ il vero punto di forza del nostro gruppo”, spiega lui al Mondo.
“Ritengo che ci sara’ sempre una fascia molto importante della clientela mondiale che vorra’ identificarsi con i migliori prodotti possibili e l’Italia in questo e’ la nazione di riferimento per tutti. Per quanto riguarda il mio ufficio, quello di Milano e’ in un palazzo antico, pertanto gli interventi sono stati minimi”. A sorpresa pero’, si scopre che manca il computer sulla scrivania di Diego Della Valle. Perche’? “Purtroppo, sono il contrario dell’uomo tecnologico. Non possiedo un computer e la cosa piu’ tecnologica sulla mia scrivania e’ il mio telefonino”, spiega lui. “Ma ho un figlio di 11 anni, Filippo, che mi ha promesso che a Natale mi insegnera’ ad utilizzare il pc. Mi piacerebbe imparare a utilizzarlo, ovviamente mi rendo conto di arrivare un pochino in ritardo…”.