NEWS CORP: VA GIU’ IN BORSA DOPO TAGLIO STIME UTILI 2009
PESANO RACCOLTA PUBBLICITARIA IN CALO E DOLLARO IN RIALZO
(ANSA) – ROMA, 6 NOV – Giornata di perdite in Borsa per News Corp, il colosso dei media americano guidato da Rupert Murdoch che, dopo aver annunciato ieri un taglio delle stime sugli utili del 2009, oggi ha messo a segno un tonfo senza precedenti al mercato di Sydney per poi proseguire il trend negativo alla borsa di New York. Alla Borsa australiana il titolo News Corp ha registrato un calo del 21%, segnando il maggior ribasso dal 1987. A Wall Street le azioni del gigante dei media, che già nel pre-mercato perdevano il 10%, sono arrivate a segnare una flessione del 12%. News Corp, che qualche settimana fa aveva superato per la prima volta la capitalizzazione di Time Warner diventando il più grande gruppo del settore dei media, ieri ha annunciato sia un calo degli utili del primo trimestre dell’anno fiscale (-30% a 515 milioni di dollari, al di sotto delle attese degli analisti), sia soprattutto il taglio delle stime per gli utili 2009. Indicando al riguardo come spiegazione, da una parte, la riduzione della raccolta pubblicitaria (con General Motors che ha ridotto del 50% le proprie spese pubblicitarie), e dall’altra il rafforzamento del dollaro, che ha contribuito a ridurre i profitti dalle operazioni estere. Come conseguenza, gli utili del 2009 segneranno una crescita appena frazionale, contro le precedenti previsioni per guadagni dell’ordine del 4-6%. Questa correzione, ha spiegato lo stesso Murdoch, “é un chiaro riflesso del contesto fiscale” e “prevediamo che questa situazione continuerà per tutto il 2009 e sarà molto difficile per il settore dei media”. “Noi stiamo facendo leggermente meglio del resto del mercato, ma è chiaro – ha detto ancora – che c’é un raffreddamento del mercato della pubblicità televisiva e noi stiamo chiaramente iniziando a sentirne alcuni effetti”. Nei primi tre mesi dell’anno fiscale a News Corp è andata male soprattutto sul fronte dei canali tv, le cui entrate totali hanno registrato una perdita del 15% (a 974 milioni di dollari), mentre hanno brillato le tv via cavo, con vendite in aumento del 19% (a 1,31 miliardi di dollari). Bene anche Sky Italia, che ha più che triplicato i propri profitti (a 165 milioni di dollari) grazie all’aggiunta di nuovi programmi dedicati al calcio.