Rcs/ Al via oggi a Madrid Forum Economia e Società aperta
Rcs/ Al via oggi a Madrid Forum Economia e Società aperta
Con Monti, Bini Smaghi e Ronchi, sul tema “uscire dalla crisi”
Madrid, 25 nov. (Apcom) – Si apre oggi a Madrid, dopo le edizioni degli anni scorsi a Milano e Parigi, il ‘Forum Internazionale Economia e Società Aperta’, un appuntamento di riflessione economica organizzato da Rcs-Corriere della Sera e l’Università Bocconi, a cui collaborano El Mundo, Generali, UniCredit, Eni e Telecom Italia. Il tema dell’incontro, “Uscire dalla crisi”, non potrebbe essere maggiormente d’attualità .
La due giorni madrilena sarà inaugurata alle 18 da un dibattito all’Ambasciata d’Italia a Madrid, presieduto dall’ex commissario Ue e presidente della Bocconi Mario Monti. Parteciperanno la vicepremier spagnola Maria Teresa Fernandez de la Vega, il ministro delle Politiche comunitarie Andrea Ronchi e Lorenzo Bini Smaghi del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea.
Domani il forum proseguirà con dei ‘panel’ specializzati sull’efficienza del settore pubblico, sulle opportunità per uscire dalla crisi dal punto di vista imprenditoriale e sull’Innovazione. Fra i partecipanti, la ministra spagnola della Scienza e Innovazione Cristina Garmendia, il presidente di Iberdrola Ignacio Sanchez Galan, il direttore di Italmobiliare Carlo Pesenti e il rettore della Bocconi Guido Tabellini.
“Nessuno può dire quanto durerà la situazione di grave emergenza finanziaria, che già pervade l’economia reale”, ha commentato Mario Monti, nel comunicato iniziale dell’evento, è evidente però che essa ha stimolato il processo delle decisioni nella Ue. La politica ha ripreso l’iniziativa dopo un periodo di offuscamento e, spesso, di opportunistiche prese di distanza da misure ‘europee’, ma adottate in realtà con il consenso dei governi nazionali”. Secondo Monti, “il mercato unico si spezzerebbe, con conflitti tra gli Stati membri, se non ci fosse un arbitro che pone limiti alla possibilità per gli Stati di farsi reciprocamente concorrenza sleale sussidiando a piacere le proprie imprese. I governi, senza regole europee sui disavanzi, troverebbero ancora più difficile resistere alle pressioni per aumentare di continuo la spesa pubblica”.