Milano/ Finazzer Flory: Costruiremo un ‘we-tube’ della cultura
L’assessore: “Avvicinare la città al sapere scientifico”
Milano, 25 nov. (Apcom) – Avvicinare la città , periferie comprese, alla lettura e al sapere scientifico, promuovendone le potenzialità culturali anche attraverso Internet. Sono questi alcuni degli obiettivi del neoassessore alla Cultura del Comune di Milano, Massimiliano Finazzer Flory, che li ha illustrati in un’intervista al quotidiano online Affaritaliani.it, evidenziando anche come prima del suo arrivo l’assessorato venisse “usato spesso come un bancomat o una mucca da mungere”.
Un programma fatto di sei “argomenti” da realizzare nel corso del 2009. Innanzitutto “Milano deve tornare a essere la capitale del libro e della cultura. – ha spiegato – Visto che non abbiamo un salone di dimensione nazionale, per ora propongo il 20, 21 e 22 marzo le giornate della lettura. Sto siglando un accordo gli editori perché in quelle giornate ci sia uno sconto sulle pubblicazioni in libreria. Mi preoccuperò di ottenere spazi per le presentazioni delle opere”.
Gli eventi culturali però non coinvolgeranno solo le zone centrali. Per questo, ha aggiunto Finazzer Flory, “con la mostra del futurismo, almeno un terzo delle iniziative saranno fatte in periferia”. Per colmare quello che l’assessore definisce “un gap tra il sapere scientifico e la città “, da metà maggio a metà giugno “Milano avrà un mese dedicato alla scienza con letture, conferenze e una mostra dedicata a Darwin”.
La promozione delle biblioteche, dei teatri e dei musei milanesi passerà “attraverso la comunicazione”. “Sto lavorando a un ‘social networking’. – ha confermato Finazzer Flory – Internet è sfruttata da noi poco e male. E peggio ancora è capita dai miei colleghi intellettuali. Sto ragionando su un progetto che sia un ‘we-tube’ della cultura”.
Infine, verrà presto istituita una “commissione di esperti”.
“sarà interdisciplinare, multipartisan”, il cui compito è “un libro bianco per la riforma della cultura da consegnare entro maggio alla città “. “Abbiamo bisogno di individuare degli strumenti fiscali per agevolare in chiave locale i finanziamenti alla cultura – ha anticipato l’assessore – semplificando anche le procedure che consentono la collaborazione di mecenati alle mie attività culturali”.
Presentando i suoi piani per il prossimo futuro, Finazzer Flory non ha risparmiato una critica alla gestione precedente. “Quello che ho trovato è stato un assessorato usato spesso come un bancomat o una mucca da mungere. – ha detto – Non di rado la redistribuzione delle risorse rischiava di essere assistenzialistica e incapace di finalizzare progetti condivisi.
Io intendo chiudere quest’epoca: si finisca con l’assistenza passiva e si passi alla produzione attiva”.