CRISI: DL; SKY ALZA VOCE, DIFENDE SUO 91,2% MERCATO PAY
PER LE OFFERTE A PAGAMENTO A RTI NEL 2007 SOLO 5,4% SETTORE
(di Elisabetta Stefanelli) (ANSA) – ROMA, 30 NOV – “Berlusconi contro Sky: Iva
raddoppiata per le pay tv”. E’ questo il titolo della prima notizia del sito di
Sky che ha affidato oggi alla voce di Ilaria D’Amico il primo degli interventi
in difesa della tv satellitare dopo il varo del pacchetto anti crisi del
governo che prevede il raddoppio dell’Iva dal 10 al 20%. Una “manovra
scombinata con in più qualche perla quale l’aumento Iva sugli abbonamenti Sky”,
che costerà alle famiglie tra i 40 e gli 80 euro in più l’anno, a seconda
dell’abbonamento secondo Adusbef e Federconsumatori. La conduttrice di Sky
Calcio Show ha spiegato con molta enfasi ai telespettatori l’impatto della
decisione del Governo auspicando un ripensamento da parte del Parlamento. “Si tratta – ha detto – del raddoppio di una tassa per 4 milioni 600 mila famiglie
italiane che hanno liberamente deciso di abbonarsi a Sky. Un provvedimento – ha aggiunto, mentre sugli schermi del grande studio dal quale va in onda il
programma scorrevano gli articoli dei giornali di oggi sul tema – che va in
controtendenza con la filosofia dei provvedimenti, che nelle intenzioni del
Governo dovrebbero incentivare le aziende e sgravare le famiglie. Altrove, in
Gran Bretagna ad esempio, il Governo ha appena ridotto l’Iva. Qui invece viene
raddoppiata”. Uno messaggio a favore dell’emittente satellitare al quale forse
seguiranno presto dei veri e propri spot realizzati da Sky per denunciare
l’aumento ma bisogna ovviamente vedere se il governo farà o meno marcia
indietro su una questione che sarà , in ogni caso, oggetto di scontro in
Parlamento. Intanto oggi alla D’Amico ha fatto eco l’ironia di Gene Gnocchi a
Gnok Calcio Show. “Ora che il Governo ha messo sotto tiro Sky – ha detto
scherzosamente aprendo la puntata – vedrete che saremo i primi a chiudere.
Quando le cose si complicano, si tagliano i rami secchi. E noi siamo di certo
la peggiore trasmissione in onda su Sky”. Gnocchi ha anche cercato di
sdrammatizzare la preoccupazione che vivono i circa 5000 dipendenti Sky in
seguito all’improvviso inasprimento fiscale deciso dal Governo: “Rupert
Murdoch, il nostro fondatore – ha detto – ha deciso che, nell’ambito di una
politica di contenimento dei costi, Caressa dovrà tagliare del 10% i suoi
incipit,che quindi dureranno solo 25 minuti, e la D’Amico accorcerà di 10
centimetri le sue gonne. In realtà quest’ultima misura non sarebbe necessaria,
ma Murch pensa che in questo modo si danno alla gente due ottimi motivi per
continuare a guardare Sky, nonostante il raddoppio delle tasse per seguirla”.
Sky infatti, secondo i dati dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
che domani potrebbe affrontare la questione, nel 2007 aveva il 91,2% del
mercato italiano nelle offerte televisive a pagamento nel mirino della norma.
La concorrente Rti, ovvero Mediaset, segue con appena il 5,4% del settore, e
sono irrilevanti le altre quote: lo 0,7% per Telecom Italia e un altro 2,9% in
totale per gli operatori di Tlc. Rti ha ottenuto in totale lo scorso anno dalle
offerte a pagamento 125 milioni di euro, con una crescita molto elevata, ovvero
del 48,8% rispetto all’anno precedente ma comunque per un totale di nicchia.
Dalle offerte pay invece Sky nello stesso anno ha incassato 2.113 milioni, con
un incremento rispetto al 2006 del 5%. Dalle offerte pay Telecom Italia media
(La7 e Mtv) ha guadagnato 12 milioni, e gli altri operatori di Tlc in totale
72,4 milioni.