TELECOM: MARTEDI’ NUOVO PIANO,ATTESE SU SCELTE PER RETE
MERCOLEDI’ A LONDRA INCONTRO CON LA CITY
(ANSA) – ROMA, 30 NOV – Settimana calda per Telecom Italia: martedì prossimo è
previsto l’aggiornamento del piano industriale, poi l’ad Franco Bernabé e il
direttore finanziario Marco Patuano voleranno a Londra per incontrare mercoledì la comunità finanziaria. Nel frattempo il mercato continua a speculare
sull’ipotesi dell’arrivo di un nuovo socio e sulla possibilità di un taglio ai
dividendi, nonché sulla creazione di una società ad hoc per la Rete, ma per ora
restano congetture e il piano dovrebbe restare focalizzato sulla riduzione dei
costi senza fuochi d’artificio. Nel prossimo triennio dovrebbe proseguire la
valorizzazione degli asset ‘no core’ già iniziata quest’anno con la cessione di
Alice France. Le piccole partecipazioni che potrebbero essere messe in vendita
sono tante, e tra le oltre 150 imprese partecipate c’é chi cita Telecom Italia
Sparkle e Etecsa a Cuba. Inoltre è ancora aperta la partita tra Entel e il
governo boliviano che intende nazionalizzarla, mentre in Argentina, dopo
l’esercizio dell’opzione call per salire al 100% del controllo, potrebbe
arrivare un nuovo socio locale a sostituire la famiglia Werthein. Solo Tim
Brasil non si tocca e, su richiesta dell’Autorità di vigilanza brasiliana, è la
stessa Tim Participacoes a smentire le voci di una cessione. Le attese sono
però rivolte in modo particolare a conoscere il destino della rete, per la
quale non è prevista nessuna scissione e per il momento nessuna newco, che
diventi veicolo per l’investimento di fondi o investitori istituzionali. Il
percorso che Telecom sta seguendo è quello dell’Open Access. Il dialogo con
l’Authority si sta avviando a conclusione: entro dieci giorni Telecom deve
rispondere alle richieste di integrazione fatte da Agcom agli impegni sulla
Rete, l’Authority l’11 dicembre prenderà la decisione finale e la struttura per
gestire la rete dovrebbe vedere la luce nei primi mesi del 2009. L’Autorità
chiede che la struttura nascente abbia un organo di vigilanza (formato da tre
componenti nominati dalla stessa Agcom e due dal gruppo telefonico) supportato da una struttura e da uno staff adeguato, e che vengano anticipate le linee guida del regolamento di funzionamento. Inoltre l’Autorità prevede la
formazione di un organo per la soluzione delle controversie tra Telecom e
operatori (Ota) e di un comitato Next Generation Network, presieduto
dall’Autorità e composto da operatori e Telecom con le linee guida per la
migrazione degli operatori alla Ngn. Quanto alla stessa rete di nuova
generazione, Open Access dovrà formulare un’offerta per l’accesso alle
infrastrutture passive, cavi e canaline e, laddove impossibile, offrire
un’alternativa fattibile. Inoltre Telecom dovrà includere nel perimetro degli
impegni tutti i prodotti all’ingrosso dell’accesso su rete Ngn laddove essa
sarà dichiarata titolare di significativo potere di mercato. Sulle garanzie
della separazione, Telecom Italia non potrà modificare Open Access in modo
rilevante senza preventiva approvazione dell’Autorità e dovrà produrre una
contabilità separata.