Personaggi – Enrico Greco. La cultura non si paga, il superfluo sì
Da ‘Prima comunicazione’, numero 382, Marzo 2008
“Coraggio, parliamo del carolibri”. Veramente, vorremmo fare il punto sulla scolastica. “Appunto, parliamo del carolibri”. Enrico Greco, 54 anni, l’editoria la conosce bene. È stato direttore del personale di due quotidiani (La Stampa e Repubblica), direttore operativo di Rcs, direttore generale del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport. Dal 2004 è amministratore delegato di Edumond Le Monnier, che da quest’anno si chiama Mondadori Education, e presidente del gruppo editoria scolastica dell’Aie, l’associazione degli editori. E sa che le domande bisogna prevenirle più che schivarle. “Vede, di recente mi sono andato a riguardare dieci anni di ritagli. E di noi si parla sempre e soltanto per il prezzo di copertina”.
Veramente, io ricordo anche una bella inchiesta di Francesco Erbani su come sono cambiate le antologie di italiano. E le polemiche di inizio millennio sui testi di storia.
“Le polemiche sulla storia non si fanno più da un pezzo, e sì che gli ultimi cambiamenti dei programmi ministeriali, con l’obbligo di concentrare il Novecento in un volume finale, ci hanno costretto a riscrivere tutti i manuali. E l’inchiesta di Erbani la ricordo anch’io, la pubblicò Repubblica. Ma è un’eccezione. Per il resto, scuole medie che smettevano di usare i libri di testo troppo costosi, insegnanti che proponevano di ricorrere a Internet, prestiti rateali per comprare i testi adottati, libri a noleggio per venire incontro alle famiglie. Mi chieda del carolibri”.