L’articolo riprodotto su Primaonline.it è un estratto di quello pubblicato nel numero 375, Luglio/Agosto 2007, di ‘Prima Comunicazione’
Che il compito sia arduo non lo nega, ma a dispetto del pessimismo generale lui si dice certo che la legge di riforma della Rai ha buone possibilità di andare in porto: una sicurezza che stride con i numeri risicati di cui la maggioranza dispone al Senato, ma Esterino Montino – ds e relatore del disegno di legge presentato dal governo – più che sui rapporti di forza confida sul confronto con alcuni esponenti dell’opposizione. “Tutti si dicono convinti della necessità di separare la Rai dalla politica”, afferma. “E noi siamo disponibili ad apportare i correttivi necessari perché sulla legge si arrivi a un accordo”, aggiunge conciliante.
Se il suo ottimismo avrà ragione lo si capirà solo al momento dell’esame dell’aula: il calendario che la commissione Lavori pubblici del Senato si è data fissa l’appuntamento entro la fine di luglio. Ma il cammino è periglioso. In commissione il centrosinistra è maggioranza solo per un voto: quello del rappresentante del gruppo misto, cioè il senatore a vita Francesco Cossiga che per risolvere il problema dell’assetto televisivo propone addirittura la nazionalizzazione del servizio e la sua organizzazione su base pubblica o associativa. “Una vera provocazione”, la definisce sorridendo Montino, che ben conosce i guizzi dell’ex presidente della Repubblica, ma non se ne preoccupa.