(Prima Comunicazione – numero 351 – Maggio 2005) Lo hanno aperto. E ora chissà cosa uscirà da quel vaso di Pandora. In occasione di ‘Milano di moda’, la conferenza organizzata dal Comune, dalla Camera di commercio di Milano e da Banca Intesa, sono venute fuori le polemiche sull’infinita settimana delle sfilate a Milano. Mario Boselli, il presidente della Camera della moda, si strappa le vesti come una prefica e urla che “è irrealistico, ingiusto e cinico” voler ridurre le giornate milanesi a quattro. E via che Mf Fashion pubblica le lettere che i due grandi capi della Condé Nast, S. I. jr e Jonathan Newhouse, hanno inviato in più occasioni a Boselli per chiedere di organizzare le sfilate secondo i voleri dei due più importanti direttori dei Vogue, Anna Wintour e Franca Sozzani (quattro giorni con solo i più grandi stilisti del Made in Italy, consigliano le divine). Apriti cielo: lese maestà , segreti violati, sensibilità offese, urla in piazza Castello. E come se non bastasse, sempre Mf Fashion pubblica una riflessione su che cosa vuol dire fare il giornalista di moda. Così, tra pulpiti che si innalzano improvvisamente e prediche tanto ragionevoli quanto improvvisate, viene fuori un’evidenza: che in quanto sistema e non più solo giornale il brand Vogue, forte anche della sua estensione globale, impone quello che vuole, dai fotografi per le campagne pubblicitarie alla carta per i cataloghi, dalle date delle sfilate alle stylist delle collezioni, dalle pierre per gli stilisti agli stilisti per gli stilisti, con una malcelata vocazione a trasformarsi in ‘organo unico’ (che ‘unico’ ora va tanto di moda anche nell’Italia berluscona) fino al punto di influenzare pure l’organizzazione delle sfilate milanesi. Con la strana alleanza della Wintour e della Sozzani, tipica dei momenti di massima crisi, quando le cose che cambiano (e le cose stanno cambiando) potrebbero spazzare via anche poteri fortissimi. Un ultimo appunto: la Camera della moda ha smentito di aver diffuso le lettere pubblicate da Mf Fashion, sostenendo di averle date solo “ai membri del consiglio direttivo”, confermando ancora una volta “il leggendario coraggio” del suo presidente Boselli. Ma siccome anche i giornalisti di moda sono giornalisti, questa volta non hanno pubblicato solo veline. Mica scemo Tom. E, per la verità , non è scemo neanche Dom. The Platinum Couple, Tom Ford e Domenico De Sole, è tornata tra noi. Solo che al posto di invischiarsi tra vestiti e abitucci, ha scelto di farsi gli affari suoi, cioè di guadagnare tanti soldi, con creme, profumi e occhiali. Che poi sono le cose che tutti vogliono e comprano, mentre i vestiti, quand’anche qualcuno li vuole, non li compra più nessuno. Insomma, dalle notizie certe si sa che i due hanno creato una società , che lavoreranno con e per la Estée Lauder (che contrariamente a quanto scrive l’economia di Repubblica non è una casa francese di cosmetici ma è americana) e che faranno gli occhiali con la Marcolin, che è anche di Mister Tod’s Diego Della Valle. Per il momento, Tom si occuperà del restyling e dei colori delle scatole e dei trucchi, che saranno firmati Tom Ford for Estée Lauder (e tante ragazze della moda hanno già fatto le prenotazioni in profumeria: però, prima di Natale non arriva nulla), poi uscirà un profumo per la donna e poi e poi e poi… Fin qui tutto si sa. Quello che non si sa, e che vi posso anticipare, sono i nomi della caterva di profumi e di creme che usciranno a firma Tom Ford. Il primo profumo, à§a va sans dire, si chiamerà Tom Ford. Poi arriveranno: Extremely Tom, Ultimate Ford, Tf Elixir, My Spirit by Tom Ford, Sex is Back (per l’uomo) e Tom Forever (unisex da usare di notte). Per le creme, invece, sono allo studio: Absolutely Botox (in una scatola di pelliccia), Tom Eyes Detox (contorno occhi), Slim&Sexy (anticellulite), Lift Fast Beauty (rassodante-idratante time realised). Non ci resta che fare la fila alla profumeria. E spendere lì i soldi che non spendiamo più con le borse da suq che disegna la Giannini per Gucci.
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Nella foto, Maria Laura Trussardi e Mario Boselli, presidente della camera nazionale della moda