Televisione – Canale civico di Siena. Dal cavo al digitale terrestre
Siena arriva al Compa, il salone della comunicazione pubblica di Bologna, con il videoportale, ossia Internet in televisione grazie al set top box. La famosa ‘convergenza’ corre su fibra ottica ed è l’ultimo sviluppo di un progetto partito circa quattro anni fa da Socrate, il vecchio piano di Telecom Italia per la cablatura delle città . Qualcuno se lo ricorda? Uno degli scopi era di fare sparire la foresta delle antenne dai tetti dei centri storici. L’unica a portarlo a compimento grazie al finanziamento dell’ultimo miglio da parte del Comune è stata proprio la città del Palio: oggi dentro le mura ci sono praticamente solo due antenne centralizzate che raccolgono il segnale di Rai, Mediaset, Sky e degli altri broadcaster e lo smistano via fibra ottica a quasi 22mila famiglie. Nel 2000, su questa rete, ha preso il via un’avventura multimediale gestita da un editore, Siena Innovazione, a capitale totalmente pubblico. Oggi la società diretta da Alessandro Rossi (ex direttore di Bloomberg Investimenti) offre telefonia e Internet e produce una televisione civica. Insomma, si può tranquillamente dire che da queste parti la comunicazione passa decisamente attraverso il Comune. Si capisce quindi come a Siena il digitale terrestre, il t-government, non sia esattamente una sfida, piuttosto una normale evoluzione di un sistema ormai ben radicato. Il Canale civico di Siena (Ccs Cable Tv) è una televisione via cavo, di fatto pronta a passare sul digitale terrestre non appena si sarà concretizzato l’accordo con Tvs, una emittente locale disposta a concedere un proprio canale visibile fino a Grosseto.
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Nella foto, Alessandro Rossi, presidente di Siena Innovazione