Personaggi – Fiorello Cortiana. La voce di Internet in Parlamento
Parla come un hacker, pratica il filesharing più di suo figlio dodicenne e si erge a paladino dell’e-democracy e del sistema Linux contro la strapotere di Microsoft: basta digitare su Google il suo nome che il computer rischia di impallarsi con le 779 paginate che testimoniano la sua attività . Lui è Fiorello Cortiana, senatore della Repubblica con il pallino di Internet, eletto già da due legislature nei Verdi che, nel 1984, ha contribuito a fondare. Milanese fino al midollo, cresciuto nella culla dei movimenti, verde con impostazione liberale – “Asburgico”, ironizza lui, in contrapposizione con il “borbonico” Alfonso Pecoraro Scanio – è entrato nelle istituzioni dopo aver fatto parte del servizio d’ordine di Lotta continua a Milano, essere stato uno dei leader del movimento del ’77 e poi operatore culturale dei centri polivalenti della Provincia milanese. La sua prima candidatura è, nel 1990, alle regionali: diventa capogruppo e in seguito assessore ai Trasporti e lavori pubblici della Regione Lombardia nella giunta rosso-verde del dopo Tangentopoli: “Avevo capito che era un’illusione l’idea di poter contare e incidere senza avere un mandato elettorale”, spiega. E se da assessore si è occupato di alta velocità , parchi e acque, da quando siede in Parlamento Cortiana ha firmato leggi contro gli Ogm e contro il doping; ma soprattutto è stato il promotore di una proposta per il software libero nella pubblica amministrazione e per il pluralismo informatico, e di recente ha mobilitato il mondo di Internet contro il decreto Urbani sulla pirateria informatica approvato “con riserva” dal Senato a metà maggio: “Abbiamo ottenuto con un ordine del giorno l’impegno del ministro Giuliano Urbani a rivedere tutte le parti della legge che non vanno bene”, racconta. “E la grande novità è che il motore di questa revisione sarà il confronto con tutti gli operatori del settore all’interno di un comitato permanente istituito presso il ministero dell’Innovazione tecnologica di Lucio Stanca”. Un risultato raggiunto anche grazie alla costante ricerca del dialogo. Nonostante il suo passato movimentista, Cortiana è infatti un convinto assertore della politica bipartisan e ha fermamente condannato la protesta che nei giorni scorsi ha visto gli hacker bloccare tutti i siti istituzionali, da quello del Parlamento a quello del governo. “Politicamente”, dice, “ho scommesso sull’innovazione tecnologica che è la materializzazione dell’era digitale”.
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Nella foto, Salvatore Cortiana