Periodici – ‘Airone’. Prova ancora a volare alto
“Airone ha da sempre un pay off che dice: ‘Vivere la natura, conoscere il mondo’. Io penso che sia ancora pienamente valido e per rinnovare il giornale, a partire dal numero di marzo, ho lavorato soprattutto attorno a questi due concetti”. Luigi Grella è stato chiamato lo scorso settembre al capezzale di Airone dall’editore Urbano Cairo con il compito di rianimare la capostipite delle testate della Giorgio Mondadori. Un mensile che negli anni Ottanta – il primo numero è del maggio 1981 – inizialmente sotto la direzione di Egidio Gavazzi è stato pioniere nel campo della natura e dell’ambiente raggiungendo punte di vendita di 250mila copie, ma che a partire dalla metà degli anni Novanta ha vissuto un declino progressivo che di recente l’ha portato a una diffusione attorno alle 50mila. Certo, colpa di una concorrenza cresciuta negli anni e che dal campo dei periodici si è massicciamente allargata a quello televisivo, ma anche dei mutamenti di costume e dell’approccio a questi temi, ormai trattati senza le rigidità ideologiche di un tempo e assimilati nelle scelte di vita e di consumo quotidiane, anche se con venature che sfumano sempre più nell’edonismo.”Airone si occupa di ambiente, non di ambientalismo”, sottolinea Grella. “Questo non vuol dire rinunciare a un’informazione di attualità sui temi ecologici e della salvaguardia ambientale, che anzi sarà uno dei punti di forza del nuovo Airone. Però ne parleremo senza catastrofismi o ideologismi, convinti che il modo migliore per difendere – anche con intransigenza, quando è il caso – la natura e il territorio sia conoscerli”. Salvando e anzi accentuando la spettacolarità delle immagini che di Airone è sempre stata una caratteristica – il nuovo progetto grafico è dell’art director Gianlorenzo Frediani, affiancato dal photo editor Lello Piazza.
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Nella foto, Luigi Grella