Bagnis e Tomatis dal ’79 sono gli editori e i confezionatori di un giornaletto di Saluzzo che si chiama La Masca, termine che in piemontese indica la strega, anzi una di quelle vecchie streghe di campagna che tutto vedono e tutto sanno senza che nessuno le veda mai. I due, con uno sparuto drappello di volontari, senza una lira di borderò per pagarli e senza neppure uno straccio di telefono cellulare perché, come dice il direttore Bagnis, “è contrario ai miei principi”, confezionano un settimanale di 16 pagine, tirato in 5mila copie al prezzo di 0,80 centesimi, che tiene la politica in primo piano. Succede che l’8 ottobre La Masca si occupi, e non per la prima volta, dei casi di Beppe Grosso, giornalista cuneese già capo della redazione della Stampa nella sua città , da poco promosso in una posizione chiave per il quotidiano del gruppo Fiat: quella di caporedattore di tutte le edizioni locali del Piemonte e della Valle d’Aosta. Già il titolo del servizio non fa prevedere niente di buono: ‘Quarto potere? No, quattro stipendi’. Nel pezzo si racconta l’impressionante cumulo di incarichi messo insieme da Grosso oltre a quello di giornalista che conduce il 90% dei dibattiti pubblici: membro del Corecom, l’organismo di nomina regionale che dovrebbe vigilare sull’emittenza radiotelevisiva locale; membro del comitato locale Asti-Alessandria-Cuneo di Unicredito, il polo bancario che ha assorbito parecchi istituti di provincia; presidente di Acque Granda, una società creata da Giovanni Quaglia, il potente presidente della Provincia eletto alla guida di una giunta ulivista, ma ora candidato col centrodestra, cose che a Cuneo capitano spesso. Acque Granda è, per ora, una scatola vuota, ma si candida con forza a diventare il gestore d’ambito del sistema cuneese, come la legge Galli prevede. Secondo La Masca, le cariche sono davvero troppe, e soprattutto è difficile sostenere che non vi siano conflitti di interesse se chi le ricopre è la stessa persona che decide pesi e misure delle edizioni provinciali del più importante, e in molte zone dell’unico, quotidiano piemontese. Come dargli torto?
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Nella foto, Beppe Grosso