Sindacato – Ordine della Lombardia. Abruzzo contro le ‘marchette’
Una raffica di inchieste disciplinari riguardanti una trentina di testate quotidiane e periodiche di quasi tutte le case editrici milanesi è stata avviata dal consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia. L’accusa è commistione tra informazione e pubblicità , la stessa che ha comportato il 18 luglio la sanzione dell’avvertimento nei confronti di Roberto Alessi, vicedirettore di Chi (prosciolto il direttore Silvana Giacobini), che secondo la delibera dell’Ordine lombardo – motivata da una cinquantina di pagine che ‘minacciano’ di diventare giurisprudenza in materia – dal 1999 al 2002 ha riservato un trattamento di favore alla moglie, stilista della casa Jò Guerreri, sulle pagine del settimanale della Mondadori. Un altro avvertimento è stato comminato a luglio alla Monica Vanali che nella trasmissione ‘Controcampo’ (Italia 1) del 26 gennaio era comparsa in uno spot pubblicitario dedicato a un computer portatile. E sempre a luglio l’Ordine della Lombardia ha intascato una sentenza della prima sezione civile della Corte d’appello di Milano, che ha confermato la censura inflitta nel novembre ’96 (poi ribadita dall’Ordine nazionale e dal Tribunale civile) a Marisa Deimichei, allora direttore di Starbene. In questo caso la sanzione è dovuta a responsabilità oggettiva “per culpa in vigilando” in merito a due casi di pubblicità ingannevole (due inserti della Bayern). “Marisa Deimichei quantomeno avrebbe potuto evidenziare”, scrivono i giudici, “il proprio dissenso all’ufficio marketing”. Dunque, Franco Abruzzo, presidente dell’Ordine dei giornalisti lombardi, ha deciso di entrare a gamba tesa su un terreno delicato proprio in un periodo in cui il mercato pubblicitario è in sofferenza, tanto da ingaggiare un giornalista professionista incaricato di leggere le testate edite in Lombardia e di segnalare i casi sospetti di ‘marchetta’.
_____________________
Nella foto, Franco Abruzzo