Comunicazione e pubblicità – ComPa. Il salone della comunicazione pubblica
“Sono già passati dieci anni”, dice in pastoso accento bolognese il professor Alessandro Rovinetti, docente di scienze dalla comunicazione all’università di Siena, direttore del Settore informazione al cittadino del Comune di Bologna e segretario generale dell’Aicpi, l’Associazione italiana della comunicazione pubblica e istituzionale. E gli pare poco ma anche un secolo, perché fu nel ’93, governo Ciampi, che cominciò la rivoluzione antiburocratica del nostro Paese: quella del rapporto fra la pubblica amministrazione italiana e i cittadini, la ‘Pa-rivoluzione’: annunciata, quell’anno, da due colpi di bombarda. Il primo: con il decreto legge numero 29 nacquero gli Urp, Uffici per le relazioni pubbliche. Una sigla che sembra un’esclamazione di stupore ma fu “un salto notevole”, dice Rovinetti. “Diventò obbligatorio informare i cittadini dei diritti acquisiti”. Fino ad allora, noi italiani si era usi fare le code ai pubblici uffici, per poi magari sentirsi dire che si era in fila allo sportello sbagliato o “mandarti a quel paese”, insiste Rovinetti, “dal dipendente che aveva litigato con la moglie”. Poi, con gli Urp, “qualcosa cambiò”. Il secondo botto: si varò, alla Fiera di Milano, il primo Forum della comunicazione pubblica, che l’anno seguente si trasferì a Bologna e divenne il Compa, Salone della comunicazione pubblica e dei servizi al cittadino. Una manifestazione sulla quale nessuno, allora, parve disposto a scommettere un soldo: e che invece è cresciuta con numeri record. Oggi sia il Compa sia gli Urp festeggiano il decennale: carburati da quella legge 150 (la ‘Disciplina dell’attività di informazione e di comunicazione delle Pubbliche amministrazioni’) che istituisce la figura del comunicatore pubblico e prevede, all’articolo 8, “l’ascolto dei cittadini” e formalizza all’articolo 9 ruolo e organizzazione dell’ufficio stampa. Varata nel giugno del 2000, grazie alla determinazione dell’allora ministro Franco Frattini, è ora in via d’attuazione: il 30 novembre si conclude la fase di formazione del personale, poi si definiranno, al tavolo del governo, i profili professionali. “Il bilancio del lavoro fatto in questi dieci anni è più che positivo”, commenta Rovinetti. “La comunicazione pubblica non ha mai avuto un’attenzione e una critica come adesso”. Ne è convinto anche l’editore di Prima Comunicazione che nel dicembre del 2002 si è impegnato con il ministero della Funzione pubblica per realizzare, in collaborazione con l’Aicpi e con la Ferpi, l’annuario della comunicazione pubblica. Uno strumento per mettere in rapporto le nuove strutture pubbliche di informazione e comunicazione con il mondo dei media, delle aziende, eccetera, che sarà presentato a settembre proprio alla decima edizione del Compa, quella del compleanno, intitolata ‘Per il buon governo – Dieci anni di amministrazione pubblica’.
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Nella foto, Alessandro Rovinetti, segretario generale dell’Aicpi e responsabile del Compa