Personaggi – Massimiliano Finazzer Flory. L’altro Sgarbi

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La Moratti, sindaco di Milano, ha licenziato Sgarbi e assunto un uomo di teatro, Massimiliano Finazzer Flory, che i giornalisti hanno subito accolto con il fucile spianato per un congiuntivo usato a sproposito… per questo ribattezzati anche loro ‘caca Crusca!’
È alto, affilato, dritto e bianco chiomato. Avvenente, ecco. Sul palco sta come a casa: passeggia e declama, con naturalezza. A contatto con i giornalisti, invece, sta sulla graticola. Sarà  perché Massimiliano Finazzer Flory sembra, e forse è, eccessivo a partire già  dal nome, ma è un fatto che i giornalisti l’hanno accolto col fucile spianato non appena si è diffusa la notizia che sarebbe stato il successore di Vittorio Sgarbi come assessore alla Cultura della giunta milanese guidata da Letizia Moratti. Alla prima conferenza stampa ha sbagliato un congiuntivo e i quotidiani, il giorno dopo, l’hanno crocifisso, non risparmiando ironie sul suo look da esistenzialista e su un curriculum ricco di citazioni ma, obiettivamente, povero di grandi successi letterari o teatrali. Sgarbi, incarognito, poche settimane dopo l’arrivo di Finazzer ha dato alle stampe un libro, ‘Clausura a Milano, e non solo’, in cui dice peste e corna della Moratti che lo ha licenziato, descrivendo la metropoli milanese come un paesone piombato nell’oscurantismo perbenista. E come una scommessa irrimediabilmente perduta, quanto a ruolo nella cultura italiana. Anche per via dell’arrivo di un assessore “che somiglia a un piccolo Sgarbi”, scelto solo in virtù della sua accondiscendenza al sindaco. Finazzer, entrato in carica a fine ottobre, ha incassato evitando risse. E si è messo a lavorare.(…)