TV: MENTANA, MEDIASET MI CACCI PURE MA NON USI CAVILLI /ANSA LETTERA A FELTRI; CRIPPA, DISSENTIRE VA BENE SCONFESSARE NO

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TV: MENTANA, MEDIASET MI CACCI PURE MA NON USI CAVILLI /ANSA
LETTERA A FELTRI; CRIPPA, DISSENTIRE VA BENE SCONFESSARE NO
ROMA
(AGGIORNA E SOSTITUISCE IL SERVIZIO DELLE 20:50 CIRCA) (ANSA) – ROMA, 11 FEB – A 48 ore dalla sfuriata e dalle dimissioni, immediatamente accettate da Mediaset che ha anche sospeso Matrix, Enrico Mentana rompe il silenzio e racconta la sua verità . Lo fa con una lettera a Vittorio Feltri, direttore del quotidiano Libero, che oggi titola in prima pagina ‘Ridateci Mentana’. “Mediaset mi cacci pure, ma non usi cavilli”, accusa Chicco, dopo aver smentito in mattinata anche offerte o contatti “con Sky o con altri editori televisivi e non”. Dall’azienda replica il direttore generale informazione Mauro Crippa: il dissenso dalle scelte editoriali è legittimo, ma altra cosa è la “sconfessione pubblica e radicale”. Nella lettera a Feltri – che uscirà  domani sul quotidiano – Mentana ricostruisce i fatti della serata di lunedì, quella della morte di Eluana Englaro: spiega di aver avvertito “la direzione di Mediaset, nella persona di Mauro Crippa”, che gli chiese se era “in grado di andare in onda anticipatamente, nel caso si fosse modificata la programmazione serale di Canale 5”. Tre le soluzioni suggerite da Mentana: aprire nel Grande Fratello “una o due finestre del Tg5; oppure inserire attorno alle 22 dieci minuti di Matrix; o infine chiudere il Grande Fratello non alle 24, com’era previsto, ma un’ora prima, così da trasmettere una puntata di Matrix in grado di essere seguita da un pubblico meno sparuto”. Ipotesi poi sottoposte da Crippa “al vertice aziendale”. “Dopo un po’ – scrive ancora Mentana – Crippa mi richiamò sinceramente costernato, dicendomi che tutte e tre le proposte erano state respinte: la programmazione doveva proseguire come se nulla fosse successo. Gli espressi il mio giudizio estremamente negativo su quella scelta: così Canale 5 diventava l’unica rete italiana ad aver dedicato alla morte di Eluana solo sette minuti in tutto, in coda al Tg5 delle 20, e poi più nulla”. Dopo le dimissioni ‘a mezzo stampa’ – come ha più volte sottolineato l’azienda – Mentana spiega nella missiva di non aver “mai sentito, né quella sera né dopo, Confalonieri o Pier Silvio Berlusconi. Mi ha chiamato, invece, il direttore del personale, per preannunciarmi che l’azienda riteneva concluso il rapporto di lavoro con me, a causa delle mie dimissioni da direttore editoriale. Per la verità  – precisa – la mia qualifica contrattuale è di direttore ad personam, quindi è evidente che la qualifica editoriale non ha alcun contatto con il mio ruolo operativo di responsabile e conduttore di Matrix. Ma se Mediaset vuol cacciarmi comunque, che lo faccia: basta che non si nasconda dietro i cavilli. I soldi non sono un problema, la forma sì”. Dopo aver definito “balle e veleni assortiti” alcune indiscrezioni sul suo futuro, “come la voce su un mio contatto o addirittura contratto con Sky”, Mentana conclude: “Non so se ho sbagliato, in tutta onestà  non lo credo”. “Quella di Enrico – replica Crippa – è una ricostruzione sostanzialmente vera ma certamente parziale. D’altronde, mentre lui si occupava solo di Canale 5, quella sera io ho tenuto conto dell’insieme delle tre reti. Resta il fatto che si può dissentire da una scelta editoriale che, peraltro, si è dimostrata lungimirante ma questo non ha nulla a che vedere con una sconfessione pubblica e radicale, accompagnata da una dissociazione a mezzo stampa e culminata con le dimissioni”. L’azienda, in ogni caso, non intende rinunciare a Matrix: dopo la sospensione già  prevista la prossima settimana in coincidenza con il festival di Sanremo, il programma tornerà  in onda lunedì 23 febbraio, affidato a un conduttore ancora da definire, probabilmente anche un ‘interno’. Sembrerebbero esclusi i nomi circolati in queste ore, come quelli di Maurizio Belpietro o Giuliano Ferrara: il nuovo volto del programma dovrebbe essere individuato agli inizi della prossima settimana. A meno di sviluppi clamorosi, e al momento difficili da immaginare, come le scuse di Mentana, che oggi intanto incassa la solidarietà  di Walter Veltroni. “E’ un giornalista di primissimo livello”, dice il leader del Pd, che definisce “esemplare” la vicenda: “Tutto ciò che non è organico al premier è un ostacolo, e quindi diventa intollerabile”.