Telecom/ Romani: Cautela su scorporo rete, aspettiamo piano Caio
Bassanini: Spetta a governo decidere su uso risorse Cdp
Roma, 12 feb. (Apcom) – Le ipotesi di scorporo della rete Telecom vanno analizzate con cautela. Lo ha detto il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani commentando la proposta del deputato di Forza Italia, Pierluigi Borghini, illustrata nel corso di un convegno sulle tlc.
“Borghini – ha commentato Romano – ha lanciato il cuore oltre la siepe. Io ho qualche cautela in più, sono per la politica dei piccoli passi. Mi sembra prematuro che si arrivi già a una soluzione. Non dico che non vada bene ma è una materia delicatissima, inoltre Telecom è una azienda quotata. Aspetto la proposta di Caio, poi ci sarà il confronto con i vari soggetti ma la soluzione non può prescindere da Telecom”.
Secondo Romani, “non è possibile immaginare una nuova rete. Ce n’è una e una sola. La linea di demarcazione è capire quanto dobbiamo investire di fibra in terra, quanto sulla rete mobile e quanto in tecnologia di supporto. Entro la fine di febbraio, inizi marzo, il consulente del governo sull’ammodernamento del sistema delle tlc, Francesco Caio ci presenterà la sua proposta sull’innovazione infrastrutturale. Se la linea di demarcazione è più bassa di quanto pensavamo qualche mese fa – ha spiegato – i 10 miliardi previsti per gli investimenti a banda larga potrebbero essere di meno”. A proposito dell’infrastruttura, Romani ha ricordato poi che “se si dota il paese di una rete a banda larga tra i 20 e 50 Megabit al secondo, l’ipotesi è di una crescita del pil pari all’1,5-2% annuo”.
Secondo Romani, “dobbiamo fare le cose in fila. Dopo aver ricevuto il piano Caio, il governo deve recepirlo, poi bisogna capire come si sviluppa la crisi dell’economia, poi si attiva una task force tra i vari soggetti e tra 2-3 mesi saremo in grado di proporre una soluzione seria e condivisa con la garanzia che non vada contro nessuno”.
Nel corso del convegno è intervenuto anche il presidente della Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini per il quale “sulla disponibilità della banda larga in Italia, stimata al 94%, occorre fare una distinzione tra la disponibilità teorica e quella reale. Per quanto riguarda l’ammodernamento della rete tlc – ha aggiunto – le risorse depositate nella tesoreria Cdp ammontano a circa 100 miliardi ma devono essere usate con oculatezza. Occorrerà vedere se Telecom Italia è in grado da sola, senza l’apporto finanziario da parte di altri, il processo di ammodernamento della rete. Spetterà al governo – ha concluso – dire se è opportuno che intervengano le risorse della Cdp a sostegno dello sforzo finanziario di Telecom per l’ammodernamento della rete”.