Opinioni ““ Je ne pas oublié. I ricordi di Pietro Calabrese

Condividi

Sì, io mi ricordo
Ricordo Scaramacai

Ricordo che Cesare Romiti, il giorno dei funerali di Gianni Agnelli, rimase in piedi dentro la chiesa tutto il tempo della funzione religiosa

Ricordo John Hubbard che ammonisce: “È inutile prendere sul serio la vita, tanto non se ne esce mai vivi”

Ricordo che il signor direttore, per essere sicuro di non pestare una merda, leggeva all’illustre ministro il titolo che aveva pensato di dare all’intervista fatta con lui. Il testo, peraltro, era già  stato letto, riletto e vistato dall’addetto stampa del ministero. Poi, una volta che l’illustrissimo ministro aveva dato il suo benestare, il signor direttore alzava il telefono, e con tono autorevole comandava: “Si stampi!”

Ricordo che non c’è viaggio più bello di quello intorno alle terre dell’ignoto

Ricordo che nella mia isola c’è ancora l’abitudine, in certe coppie di sposi, di mostrare il letto matrimoniale a chiunque venga a fare visita

Ricordo certe cene romane popolate da creature che farloccano, cialtroneggiano, pigolano, cigolano, gorgheggiano, starnazzano, incanagliscono, smargiassano, maramaldeggiano, ululano, uggiolano, addentano, masticano, ingoiano, alludono, avvelenano, perseguono, inseguono, agguantano, sbranano, urticano, scansano, e indecentemente rovinano

Ricordo che la sola gioia sensuale di quella donna, il suo solo orgasmo consentito, era essere sempre in controtendenza
Ricordo quei granchi giganti che di notte, correndo come ronzini imbizzarriti, traversano il sentiero d’erba che dall’ingresso dell’hotel Lawford porta alla casa sulla spiaggia di Malindi.