“Una città attraversata da una grande e grave crisi politica e morale, una città dove si è creato uno scollamento tra il cittadino e le istituzioni come da nessun’altra parte nella storia recente d’Italia”. Il giudizio che Mario Orfeo, direttore del ‘Mattino’, dà di Napoli è severo e angosciato.
Orfeo attribuisce una particolare responsabilità ad Antonio Bassolino: “In nessun altro posto una stessa persona ha governato per tanto tempo. Bassolino ha preso le redini della città in una situazione molto particolare, favorito dalla caduta dei partiti tradizionali a causa di Tangentopoli. Tra due mandati di sindaco e due di presidente della Regione, oggi – e siamo nel 2009 – è ancora lì. Ha la responsabilità non solo di aver governato prima il Comune di Napoli e poi la Regione, ma di aver poi continuato a governare per delega Palazzo San Giacomo – la sede del Comune – attraverso la Jervolino che lui ha voluto la prima volta e che ha voluto a tutti i costi riconfermare, creando così un sistema di potere e di clientele che ha prodotto risultati elettorali ma non sviluppo della città “.
Per Orfeo, il centrodestra non è esente da colpe: “L’opposizione locale è un’opposizione quando va bene debole e silenziosa, quando va male complice e collusa con le forze che governano le istituzioni”. Quanto agli intellettuali, secondo Orfeo avrebbero “preferito una consulenza al Comune o alla Regione, un posto in un consiglio di amministrazione se non addirittura un posto da parlamentare, piuttosto che portare avanti una battaglia civile, una battaglia di contenuti e di svolta all’interno della città “.