Un segnale forte sulla pirateria multimediale lo ha voluto dare anche il governo italiano insediando a metà gennaio presso la presidenza del Consiglio un comitato tecnico dedicato, su iniziativa del ministro per i Beni e le attività culturali Sandro Bondi.
A coordinare il nuovo organismo è stato chiamato Mauro Masi, segretario generale della presidenza del Consiglio (vice è il capo di gabinetto del ministro Bondi Salvatore Nastasi), insieme con il presidente della Siae Giorgio Assumma, i capi di gabinetto di diversi ministeri (Interno, Affari esteri, Sviluppo economico, Giustizia, Politiche europee e Gioventù), esperti di settore e rappresentanti dei Beni culturali e della stessa presidenza.
“Non vogliamo assumere posizioni repressive sul fenomeno che sappiamo, sulla base dell’esperienza, non aver dato nessun frutto apprezzabile”, dice il ministro Bondi. “Dobbiamo tener conto del progresso tecnologico e trovare soluzioni in equilibrio tra la libertà individuale, l’interesse pubblico e le esigenze di sviluppo economico del Paese, tutelando ovviamente il diritto d’autore”. Il comitato lavorerà nei prossimi due mesi (questo il timing imposto dal coordinatore Masi) sia a campagne di sensibilizzazione sia alla collaborazione con i principali operatori attraverso audizioni pubbliche (accessibili anche attraverso il sito Internet del governo) per raccogliere e formulare proposte da portare in discussione in Parlamento.
“Abbiamo bisogno di confronto. Per questo abbiamo aperto un forum di discussione (accessibile all’indirizzo http://antipirateria.governo.it o dalla home di www.governo.it e già affollatissimo): una piccola innovazione e un esperimento che apriamo a tutto il popolo degli internauti”, aggiunge Masi, ricordando come il danno stimato per i reati di violazione del diritto d’autore, pirateria e contraffazione raggiunga i 5 miliardi di euro all’anno e come l’Italia sia ancora oggi presente nella watch list del governo Usa per la pirateria multimediale.