Editoria/ Una casa editrice su cinque lavora con l’estero
Ricerca Ice-Aie: dato in forte aumento
Milano, 10 mar. (Apcom) – Più di una casa editrice su cinque in Italia “lavora” con l’estero: il 21% delle case editrici italiane che hanno pubblicato una novità nel 2007 hanno infatti acquistato o ceduto diritti d’autore all’estero negli ultimi quattro anni.
Un dato in decisa crescita se si pensa che nel 2004 erano il 15% (+75%). E’ questo il primo dato emerso dalla seconda “Indagine sull’import-export dei diritti d’autore in Italia” – realizzata dalla Doxa per conto dell’Istituto nazionale per il commercio estero (Ice), con la collaborazione dell’Associazione italiana editori (Aie) . La ricerca sarà presentata martedì, 17 marzo, alle 10.30 nella sede Ice di Milano nell’ambito dell’incontro “Diritti d’autore come risorsa. Strategie per l’internazionalizzazione dell’editoria italiana”.
E’ la prima volta, spiegano dall’Aie, che l’editoria italiana presenta dati e informazioni relative a questo aspetto della sua attività , su un lungo arco di tempo (dal 2001 al 2007) in grado di offrire un quadro molto articolato del suo andamento e delle politiche di internazionalizzazione sviluppate in questi anni. La ricerca – basata su 754 interviste a un campione di case editrici italiane che hanno pubblicato almeno una novità nel 2007 – ha messo a confronto il periodo 2004-2007, aggiornando le informazioni dell’analoga indagine del 2004. L’obiettivo è quello di analizzare le tendenze in atto negli scambi di diritti tra l’Italia e le diverse aree del mondo con le quali il settore editoriale intrattiene rapporti: i dati raccolti riguardano le quantità di diritti venduti e comprati suddivisi per generi editoriali e per paese o area geografica di provenienza/destinazione, con particolare attenzione alle dimensioni aziendali.