Radio – Concessionarie. Un mercato che fa gola

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La radio è uno dei mezzi che sul fronte pubblicitario ha chiuso meglio il 2008 con una raccolta complessiva di 487 milioni di euro, in crescita del 2,3% sull’anno precedente. Un trend consolidato che premia la
capacità  del mezzo di coinvolgere audience con grandi numeri a costi competitivi.
È un mercato che fa gola. Dove i grandi player si stanno muovendo per conquistare posizioni strategiche e ritrovarsi ancora più forti alla fine della crisi. Mondadori Pubblicità  ha appena strappato a Radio e Reti la concessione di Radio Kiss Kiss, sesto network italiano, molto radicato nel Mezzogiorno. Poche settimane fa la 24 Ore System ha aperto il business a editori terzi aggiungendo a Radio 24 un’altra importante realtà  del Centrosud come Radio Margherita.
Con il digitale in alto mare e una legge che ha contingentato le concessioni nazionali facendo schizzare le quotazioni dei pochi che le possiedono, chi ha voglia e mezzi per muoversi sta cercando di farlo. Sul mercato sono rimasti pochi ma solidissimi network indipendenti. Le prede più ambite sono Rds di Eduardo Montefusco e Radio Italia di Mario Volanti. Insieme a Radio Kiss Kiss, sesta potenza nazionale con due milioni di ascoltatori, che all’inizio di marzo è entrata nell’orbita di Mondadori Pubblicità .
La concessionaria guidata da Angelo Sajeva si è accaparrata la concessione mettendo all’angolo Radio e Reti. Una mossa che ha sorpreso molti perché Enzo Campione, presidente di Radio e Reti, è anche socio al 25% del network controllato dalla famiglia Niespolo. Nella sede milanese di via Melchiorre Gioia non commentano l’operazione limitandosi a ripetere che, nonostante la rescissione del contratto commerciale, Radio e Reti resta proprietaria della sua quota. Ma secondo alcuni, questo potrebbe essere il primo passo del gruppo di Segrate verso l’agognato secondo network, la radio che con R101 permetterebbe di fare massa critica in un settore dove gli altri big hanno in mano due o tre stazioni.

(La versione integrale dell’articolo è sul mensile Prima Comunicazione n. 393 – marzo 2009)