GIORNALISTI: ‘FORTAPASC’, INFORMAZIONE SOTTO TIRO CRIMINALITA’
(AGI) – Roma, 24 mar. – Giancarlo Siani e’ morto invano? A quasi 25 anni dalla spietata esecuzione del giornalista de Il Mattino a opera della camorra, l’informazione e’ ancora sotto il tiro della grande criminalita’. I giornalisti – dice l’Associazione stampa romana – rischiano di “vedersi limitare gli strumenti di indagine da un disegno di legge, il Ddl Alfano, che di fatto abroga il diritto di cronaca, decretando gli atti di un dibattimento anche quando pubblici per legge”. E l’allarme sull’informazione sotto tiro arriva anche dalla magistratura che chiede nuove norme, come quella sull’autoriciclaggio, che siano all’altezza delle mafie ormai globalizzate. Domani, dalle ore 10 alla Casa del Cinema di Roma (Largo Marcello Mastroianni, Villa Borghese) l’Associazione stampa romana e l’associazione napoletana della stampa dedicano un’intera mattinata al tema del rapporto fra informazione e grande criminalita’. L’occasione e’ la presentazione in anteprima nazionale del film “Fortapasc” di Marco Risi, sulla storia di Giancarlo Siani. Alla fine della proiezione si terra’ un dibattito al quale parteciperanno, oltre al regista Risi, il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, il giornalista Andrea Purgatori (sceneggiatore del film), i giornalisti Francesco La Licata, Rosaria Capacchione, Alberto Spampinato, il presidente della Fnsi, Roberto Natale; quindi Paolo Siani, fratello di Giancarlo, e in collegamento da Milano Giorgio Bocca. “In un momento difficile per la categoria – spiega il segretario dell’Asr, Paolo Butturini – fare fronte comune per la difesa della legalita’ significa anche far crescere una cultura dell’informazione come elemento strutturale di una democrazia, dicendo no a qualsiasi bavaglio, ma chiedendo anche a direttori e colleghi di far valere la propria autonomia come servizio ai cittadini”.