RAI: ZAVOLI,ESSENZIALI PLURALISMO E COMPLETEZZA INFORMAZIONE

Condividi

RAI: ZAVOLI,ESSENZIALI PLURALISMO E COMPLETEZZA INFORMAZIONE
ROMA
(ANSA) – ROMA, 7 MAG – Per l’informazione, in particolare per quella del servizio pubblico, resta centrale “il problema del pluralismo e della completezza”: ne è convinto il presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, Sergio Zavoli, che ha trasformato in una testimonianza di impegno su questi temi il suo intervento di oggi al convegno organizzato a Roma da Federazione nazionale della stampa, Associazione nazionale partigiani italiani di Roma, università  di Tor Vergata e Ordine nazionale dei giornalisti. “La questione del pluralismo è molto più grande di quanto pensiamo”, ha sottolineato Zavoli, citando il messaggio che l’allora Capo dello Stato Ciampi inviò alle Camere nel 2002. “Quel giorno l’Aula era pressoché deserta: era un brutto segnale e presi la parola per denunciarlo. In certi casi il pericolo è la mancanza della percezione del pericolo”. Il presidente della Vigilanza non pensa a “codici deontologici su misura” per valutare una notizia: “Il pluralismo si ottiene dalla somma delle testimonianze che si danno: ci sono talk show nei quali molti ospiti forniscono più punti di vista, ma anche programmi nei quali un solo giornalista si confronta con un solo interlocutore: in tal caso si dovrà  tener conto dell’intero ciclo di programmazione per capire se l’arco delle testimonianze abbia rappresentato nel suo insieme il sentire pubblico”. Zavoli ha anche lanciato un monito contro la ricerca della brevità  a tutti i costi: “E’ una trappola tremenda: il tempo della velocità  coriandolizza la realtà . Ma in una notizia troppo breve manca sicuramente qualcosa: o è tecnicamente monca, o contiene un messaggio politicamente sospetto”. Piuttosto bisogna cercare sempre “l’approfondimento”. Più in generale, Zavoli ha ribadito che la commissione che presiede “non dovrà  certo rinunciare alle funzioni di vigilanza, ma anche fare in modo che non travalichino quelle di indirizzo. Questo – ha concluso – impegna il servizio pubblico a riconoscersi nelle sue doverosità , che tendono a un obiettivo semplice e difficile insieme: partecipare con i suoi mezzi e i suoi talenti a favorire la crescita culturale e civile del Paese”. (ANSA).