CINEMA: UN’INDUSTRIA DA 5 MLD DI EURO MA TROPPO POLVERIZZATA
(ASCA) – Roma, 11 giu – Cinema che passione: e’ un comparto costituito da oltre 9.000 imprese con un volume d’affari vicino ai 5 miliardi di euro. Con un tallone d’Achille, la polverizzazione delle aziende: ben 4.400, quasi la meta’, fatturano meno di un milione di euro l’anno. E’ la fotografia del mondo della celluloide contenuta nel rapporto 2008 su ”il mercato e l’industria del cinema in Italia” curato dalla fondazione ente dello spettacolo e presentato oggi a Roma nella sede della Luiss. Il cinema italiano, nella stagione scorsa, ha registrato la piu’ alta offerta di film nostrani degli ultimi 10 anni: 123 produzioni nazionali e 31 coproduzioni per un totale di 154 opere. E dopo un quinquennio piuttosto contrastato ha anche confermato il ritrovato favore del pubblico con 99,4 milioni di presenze e 593,7 milioni di euro di incassi nelle sale. Si tratta di risultati vicini ai record di 103,5 milioni di spettatori e di 617 milioni di euro di introiti al botteghino del 2007. Sul versante dell’occupazione, il cinema notoriamente non e’ un’attivita’ ad alta intensita’ di lavoro bensi’ di capitale. In ogni modo sono iscritti all’Enpals (l’ente previdenziale dei lavoratori dello spettacolo) 76.442 lavoratori per una media di addetti per societa’ di 22 persone. Ma la maggior parte appartengono alla categoria ”artisti e tecnici” composta da 58.700 soggetti (pari al 77% della popolazione cinematografica) mentre la categoria ”maestranze e impiegati” annovera poco piu’ di 17.500 unita’ pari al 23%. Quanto ai finanziamenti, l’industria del cinema nel 2008 ha investito 330,1 milioni di euro e 312,4 milioni nel 2007 con un contributo Fas 2007 (il fondo unico per lo spettacolo del ministero dei Beni Culturali) di quasi 77 milioni. Il rapporto segnala, tuttavia, che la nostra industria cinematografica ha messo in campo risorse ”abbastanza contenute”. Non solo rispetto ai ricchi Stati Uniti, la cui media di investimento e’ 9 volte superiore, ma anche rispetto ad altri paese europei. Nell’arco dell’ultimo decennio la nostra media di investimento e’ corrisposta al 23,5% del valore registrato in Inghilterra, al 32,5% del dato tedesco, al 39% dell’importo francese e inferiore dell’11% al budget spagnolo.