Bernabè: Piano governo su banda larga va in giusta direzione
E’ un progetto strategico per l’intera economia
Roma, 11 giu. (Apcom) – Il piano del Governo sulla banda larga “si muove nella giusta direzione e rappresenta un’opportunità importante per collocare il nostro Paese tra i primi a rendere effettivamente universale l’accesso alla banda larga”.
L’amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè, commenta positivamente il progetto dell’esecutivo per superare il digital divide illustrato dal viceministro allo Sviluppo economico, Paolo Romani, in parlamento.
“E’ un progetto strategico per l’intera economia su cui il governo sembra impegnato con particolare intensità – ha aggiunto Bernabè – anche le parole del premier Silvio Berlusconi in Confindustria dimostrano l’impegno del governo. La risposta che si sta dando è importante, nonostante la situazione congiunturale che siamo vivendo”.
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Benefici tangibili. Certo che esecutivo rispetterà impegni
Roma, 11 giu. (Apcom) – Il digital divide, spiega Bernabè, “era già stato oggetto di precedenti interventi statali”, ma “è solo con il piano Romani che l’intensità dell’intervento da parte dello Stato assume un carattere di sistema e quindi è in grado di affrontare in modo decisivo il problema della copertura a larga banda di tutto il paese”.
“Telecom – prosegue l’ad della società – sta facendo la sua parte in modo rilevante. In prospettiva – dice Bernabè – il nostro piano prevede 6,7 miliardi di investimenti nei prossimi tre anni per completare la dotazione infrastrutturale e 700 milioni per la Banda ultra larga. Noi – sottolinea – stiamo facendo la nostra parte, investendo, e investiremo molto, nella nostra infrastruttura”.
Con l’investimento del governo di circa 1,5 miliardi di euro, prosegue il numero uno di Telecom, arriveranno “benefici tangibili, diretti e indiretti, al sistema Paese eliminando una ‘tassa’ che grava sui cittadini e le imprese limitandone le opportunità di sviluppo”. Tale investimento “rappresenterà un vero motore di sviluppo per l’intera economia, in quanto determinerà un incremento del Pil di circa 2 miliardi, tenuto conto che ogni euro di investimento nel settore Ict genera un incremento sul Pil nazionale pari a 1,45 euro”.
“Sono certo – conclude – che l’impegno del governo sarà rispettato, così da innescare un ciclo virtuoso di investimenti, innovazione, crescita dell’economia, in linea con gli auspici più volte sottolineati anche dalla commissione Europea”.