A mettere ordine tra i milioni di profili pubblicati su Facebook, evitando usi impropri o dannosi, provvede un sistema automatico che analizza il contenuto delle pagine e altri parametri e poi decide chi va escluso dal social network. Una sorta di Moloch che a volte colpisce alla cieca. Tra le ultime vittime illustri ci sono Vittorio Zambardino, giornalista di Repubblica, che ha minacciato denunce se non fosse stato subito riammesso (come poi è avvenuto) e don Paolo Padrini, il prete tecnologico collaboratore del Vaticano che ha realizzato un’applicazione per diffondere il messaggio del Papa proprio su Facebook (vedi pagina 124).