Colin Gottlieb, ceo Emea di Omg, racconta cosa si aspetta dall’arrivo di Marco Girelli a capo delle agenzie di Omd in Italia e che cosa vogliono i clienti da un centro media in tempo di crisi.
Si chiama Colin Gottlieb e fa il ceo Emea di Omg, occupandosi da Londra delle centrali media e di alcuni altri marchi del gruppo Omnicom in 46 mercati. A stare alle stime di Recma, Omd è la sigla del media più forte del pianeta e dall’alto dei sui 13 milioni 390mila dollari di amministrato è leader anche in area Emea, dove annovera, tra gli altri, clienti come Apple, Hp, McDonald’s, Pepsi, Renault, Psa, Sony, Visa e Vodafone. Gottlieb deve gestire un sistema complesso e articolato, ma è un tipo pragmatico, diretto, non ha l’estrazione finanziaria di molti dei manager globali dell’advertising negli ultimi anni. Ha piuttosto il piglio di chi ha alle spalle una storia importante da imprenditore e continua a preferire la prima linea. In prima fila con la ‘sua’ agenzia, la Manning Gottlieb Omd, ha appena vinto il budget di PlayStation. Il suo credo è che “per l’allenatore di una squadra di calcio, l’importante non è disporre del miglior giocatore al mondo in ogni singolo ruolo, ma che ogni campione in organico giochi per il team”. È forse per questo motivo che dice di apprezzare molto l’ad uscente di Omd Italia, Roberto Binaghi (“Un buon centravanti”, lo definisce usando la metafora calcistica); e per la stessa ragione si dichiara contento che a sostituirlo sia arrivato Marco Girelli, “un altro professionista capace di essere decisivo per la sua squadra. Girelli”, dice Gottlieb, “mi era già capitato d’incrociarlo per ragioni professionali in giro per l’Europa, ma soprattutto ne conoscevo la fama”.
La versione integrale dell’articolo è sul mensile Prima Comunicazione n. 396 – giugno 2009