TLC: LA UE LIBERA ANCORA FREQUENZE PER I SERVIZI MOBILI

Condividi

TLC: LA UE LIBERA ANCORA FREQUENZE PER I SERVIZI MOBILI
(ASCA-CORRIERE COM.) – Roma, 27 lug – Il Consiglio dei ministri Ue ha siglato in via definitiva la proposta della Commissione gia’ approvata dal Parlamento europeo sulle nuove norme comunitarie per l’ampliamento dell’uso dello spettro radio necessario per i servizi mobili. La cosiddetta direttiva Gsm del 1987, aggiornata, permette ora di utilizzare la banda di frequenza 900 megahertz per offrire servizi paneuropei piu’ rapidi come internet mobile oltre ai servizi tradizionali Gsm. ”Questa nuova flessibilita’ rafforzera’ la concorrenza sul mercato europeo delle telecomunicazioni e contribuira’ ad una diffusione piu’ ampia e rapida dei servizi in banda larga senza fili, che rappresentano oggi uno dei motori della ripresa economica”, si legge sul comunicato della Commissione. ”Dalla riforma della direttiva Gsm ci si aspettano risparmi per l’industria fino a 1,6 miliardi di euro”. La nuova direttiva che entrera’ in vigore in ottobre doveva essere riformata parallelamente al quadro normativo europeo delle Tlc che a quanto pare approdera’ al voto del Parlamento Ue proprio ad ottobre. Cosi’ la ”Gsm” e’ la prima di una serie di importanti direttive nel settore delle telecomunicazioni in corso di elaborazione e grazie all’accordo del Parlamento e del Consiglio. ”Ora e’ possibile muoversi verso un’economia senza fili piu’ forte” si legge ancora sul comunicato. ”La norma GSM costituisce un successo per l’Europa che l’ha creata. Nell’aggiornare la direttiva Gsm l’Unione europea apre la strada ad una nuova generazione di servizi e tecnologie dove l’Europa puo’ diventare un leader mondiale” ha affermato la commissaria europea alle telecomunicazioni, Viviane Reding. ”Desidero ringraziare il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri che lo hanno permesso adottando rapidamente la riforma di questo importantissimo capitolo della legislazione in materia di telecomunicazioni. La riforma permetter di rimuovere gli ostacoli che gravano sugli operatori, i quali potranno attivare nuove tecnologie nella banda di frequenze Gsm per sviluppare servizi mobili in banda larga ad alta velocita’. Ci permetter di dare una spinta all’economia europea senza fili e contribuir al decollo dell’Europa digitale”. L’iter della direttiva Gsm e’ iniziato nel novembre 2008 quando la Commissione europea ha proposto di condividere con altre tecnologie piu’ avanzate le frequenze assegnate ai telefoni mobili, a partire dalla tecnologia mobile in banda larga di terza generazione (Universal Mobile Telecommunications System, Umts). La proposta era stata approvata dal Parlamento europeo nel mese di maggio con 578 voti. Con l’approvazione finale da parte dei Ministri delle telecomunicazioni dei 27 Stati membri la direttiva riformata puo’ entrare in vigore. Le nuove norme agevoleranno la modifica dell’assegnazione dello spettro nella frequenza 900 MHz che permettera’ anche il lancio di una quarta generazione di tecnologie in banda larga ad alta velocita’. Gli apparecchi usati attualmente dei consumatori continueranno a funzionare senza problemi, ma potranno usare anche nuove tecnologie per accedere a servizi in banda larga ad alta velocita’. La firma della direttiva aggiornata da parte dei presidenti del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri e’ prevista per settembre da e quindi sara’ pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Contemporaneamente la Commissione adottera’ una decisione che entrera’ in vigore alla stessa data, in cui stabilisce le misure tecniche che permettono la coesistenza del sistema Gsm (telefoni cellulari di seconda generazione) con i sistemi Umts (telefoni di terza generazione, 3G, che aggiungono ai servizi telefonici normali l’Internet mobile ad alta velocita’), attivi sulle frequenze Gsm in linea con la direttiva. ”La decisione sara’ basata sulla decisione europea dello spettro radio che istituisce un meccanismo per l’adozione di norme tecniche armonizzate in base alle proposte provenienti dagli esperti nazionali in materia di frequenze radio” scrive la Commissione. Da questa data le amministrazioni nazionali avranno sei mesi per recepire la direttiva e attuare la decisione in modo che le bande di frequenza dello spettro Gsm siano pienamente disponibili per la 3G.