INTERNET: FALKVINGE (PART.PIRATA), NO COPYRIGHT PER LIBERTA’
(AGI) – Roma, 5 set. – Prima assoluta in Italia per Rickard Falkvinge, 37 anni, fondatore del Piratpartiet, il Partito dei Pirati svedese, che alle ultime elezioni europee ha conquistato un sorprendente 7 per cento di consensi, facendo man bassa di consensi fra i giovani e tra i sostenitori della liberta’ in Internet. Falkvinge, che sara’ domenica a Salerno ospite d’onore del primo congresso di Agora’ digitale, la nuova associazione di area radicale per la difesa della liberta’ in rete, e’ stato intervistato da “no-copyright.net”. “Il consenso elettorale del Piratpartiet – dice Falkvinge al responsabile del sito, Luca Neri – ha conferito agli ideali del movimento pirata una legittimita’ che agli occhi di molti prima non aveva. Ma questo e’ solo l’inizio di una lunga battaglia. Non e’ tempo per cantare vittoria. Se c’e’ un parlamentare europeo che, dopo le ultime elezioni, si e’ ritrovato inseguito dalle televisioni ovunque si presentasse e’ stato quello del Piratpartiet, Christian Engstrom. Ma se facciamo il confronto con le strutture delle grandi forze politiche, o delle lobby industriali legate al copyright, il divario resta immenso”. Il successo del Partito Pirate e’ legato anche alle vicende del sito The Pirate Bay, sotto inchiesta in Svezia per aver consentito a migliaia di utenti Internet di ‘scaricare’ materiale coperto da copyright: “Non c’e’ dubbio che le vicissitudini di The Pirate Bay – spiega Falkvinge – abbiano fatto da catalizzatore d’attenzione per queste problematiche. Fra noi c’e’ una relazione simbiotica: chi vuole bene a The Pirate Bay, in genere vuole bene anche al Partito pirata”. Falkvinge sottolinea: “Due o tre anni fa i governi di tutta l’Europa strillavano scandalizzati contro la censura di internet in Cina. Adesso invece quelle critiche si sono completamente assopite. E la ragione e’ semplice: i nostri governi hanno la coscienza sporca, perche’ hanno copiato pari pari la stessa logica censoria. Questo ci dovrebbe ricordare che il problema del copyright non e’ tanto il dilemma di come dovrebbero essere distribuiti o no film e canzonette, quanto il fatto che la repressione della pirateria digitale e’ inconciliabile con la privacy e la liberta’ della rete. Lo scopo del Piratpartiet, insomma, e’ far capire alla gente che questa e’ innanzi tutto una battaglia per i diritti civili”. Di fronte alla nascita di Partiti Pirata un po’ in tutti i paesi europei, Falkvinge afferma: “Questo mi fa immaginare che, cosi’ come il movimento ecologista, nato dalla rabbia contro l’inquinamento, si e’ poi evoluto in qualcosa di molto piu’ sofisticato e profondo come la richiesta di una societa’ sostenibile; noi ‘pirati’ siamo solo agli inizi e non ho dubbi che nei prossimi anni il dibattito sulla politica dell’informazione assumera’ un ruolo altrettanto cruciale”. (AGI)