Da quarant’anni tra i penalisti più impegnati nella difesa legale dei giornalisti, l’avvocato Oreste Flamminii Minuto parla di diritti e limiti dell’informazione e spiega perché in Italia non c’è mai stata libertà di stampa, tesi del suo nuovo libro in uscita a fine ottobre da Baldini Castoldi Dalai.
“In Italia una valanga di leggi impedisce la libertà di stampa”, sostiene l’avvocato Flamminii Minuto. “Se tu fai una battaglia per la libertà di stampa, devi fare una battaglia per l’abolizione di quelle leggi fasciste che sono contro lo spirito e il ruolo dell’informazione”. “In un Paese civile”, sottolinea Flamminii Minuto, “il ruolo del giornalista è quello di violare i segreti, dar conto alla pubblica opinione di ciò che accade all’interno del Palazzo. Da noi invece i segreti sono protetti. Le nostre commissioni di inchiesta per prima cosa fanno una legge nella quale si stabilisce che i lavori sono segreti e anche quando finisce il mandato parlamentare i lavori delle commissioni di inchiesta sono e restano segreti”.
“La mancanza di libertà di stampa in Italia è dovuta alla congerie di leggi”, dice Flamminii, convinto che “all’informazione non viene riconosciuto lo stesso principio che viene riconosciuto alla magistratura, cioè della indipendenza e della impunità “.
La versione integrale dell’articolo è sul mensile Prima Comunicazione n. 398 – settembre 2009