“La denuncia presentata dagli editori di giornali della Fieg all’Antitrust per abuso di posizione dominante? Mi sembra un’operazione pretestuosa, strumentale, per ottenere vantaggi tattici a breve termine”. Lo sostiene Massimiliano Magrini, fino allo scorso luglio country manager di Google Italia. Secondo Magrini invece di prendersela con Google, gli editori dovrebbero imparare a gestire meglio il cambiamento, a usare meglio Internet: “Il vero problema non è Google, è l’innovazione tecnologica; sono le tecnologie che trasformano il mondo dei media in maniera radicale. Google si muove nella direzione del cambiamento, ne capisce le logiche e riesce a capitalizzarle. Gli editori no. Gli editori si portano dietro un modello organizzativo e di business consolidato in anni di attività , quindi fanno molto fatica a cambiare. Google invece è una realtà nuova ed ha saputo sfruttare meglio di altri il mutamento di paradigma, favorendo l’innovazione”.
Dopo aver lasciato Google, Massimiliano Magrini ha costituito una sua società , Annapurna Ventures, che si propone di fare a Milano quello che i venture capitalist statunitensi hanno fatto nella Sylicon Valley: favorire, grazie all’apporto di capitali freschi, la nascita di nuove aziende nel campo dei media e delle tecnologie. Annapurna, di cui Magrini è amministratore delegato, farà anche consulenza, aiuterà cioè le imprese già esistenti a gestire la transizione al digitale, lo sviluppo su Internet. “In particolare”, spiega Magrini, “siamo interessati a tutto l’ambito dei media con una base tecnologica, all’utilizzo della tecnologia per aggregare le informazioni creando meccanismi di interazione con gli utenti. Un altro ambito in cui vogliamo lavorare è quello delle ricerche specializzate, della segmentazione verticale dell’informazione”.
La versione integrale dell’articolo è sul mensile Prima Comunicazione n. 398 – settembre 2009