Ancora ai primi di luglio si considerava saldo sulla poltrona di direttore del Giornale e non si aspettava che nel giro di quindici giorni il suo editore Paolo Berlusconi lo chiamasse spiegandogli la possibile sostituzione con Vittorio Feltri e la richiesta da parte di Mediaset di un suo ritorno al gruppo televisivo. Certo, Mario Giordano c’è rimasto male – e lo ha scritto anche nel suo editoriale di addio ai lettori – ma visto che non gli offrivano un posto in miniera ha accettato l’offerta di Mauro Crippa, direttore generale news di Mediaset, e ha accettato la direzione della appena costituita direzione Nuove iniziative news dove si è insediato il 20 agosto. Poi, il 1° settembre, gli è stata riaffidata anche la guida di Studio Aperto, occupando il posto liberato da Giorgio Mulè nella risistemazione dell’informazione di centrodestra iniziata con l’arrivo di Feltri al Giornale.
“Sì, ho una doppia missione”, conferma Giordano. “Da una parte con un ruolo più manageriale dovrò dedicarmi a un settore in grande sviluppo per la trasformazione che sta determinando l’avvento della televisione digitale. Inoltre, con Studio Aperto apriremo una fase nuova per riportare la testata in un ruolo centrale nell’informazione di Mediaset”.
(La versione integrale dell’articolo è sul mensile Prima Comunicazione n. 398, Settembre 2009)