ANNOZERO: LIOFREDI,DA DIRETTORE DI RETE NON SO COSA VA IN ONDA

Condividi

ANNOZERO: LIOFREDI,DA DIRETTORE DI RETE NON SO COSA VA IN ONDA
(AGI) – Torino, 24 set. – “Annozero? Non ho proprio idea di quello che andra’ in onda, non so cosa Santoro abbia preparato. La sua liberta’ editoriale e’ conclamata, e il direttore di rete e’ tagliato fuori. C’e’ una sentenza, deve andare in onda. E’ un prodotto che mi sono ritrovato”. Massimo Liofredi, direttore di Raidue, spiega una volta di piu’ come stanno le cose. Lo fa in un incontro con i giornalisti a tarda ora, dopo l’anteprima ieri sera al Prix Italia di Torino di uno dei nuovi episodi della serie ‘Crimini’, quello con soggetto e sceneggiatura di Carlo Lucarelli, in onda nel 2010 insieme agli altri sette messi a punto e tutti tratti da soggetti di autori diversi del giallo italiano. “Annozero e’ una trasmissione molto forte – dice il direttore di rete -, anche perche’ e’ a sorpresa ogni volta. Non essendo io il direttore di Santoro ed essendo quella una trasmissione ‘strong’, forte, allora qualche dubbbio si pone”. Liofredi ci tiene a precisare che non parla di politica “ma di par condicio”. Il problema e’ quindi lo schema, “che va rivisitato. Ma non sono io che impongo a Santoro cosa fare. Mi piacerebbe costruire una trasmissione con lui, come pure con Floris o Vespa”.

ANNOZERO: LIOFREDI,DA DIRETTORE DI RETE NON SO COSA VA IN ONDA (2)
(AGI) – Torino, 24 set. – Il direttore di Raidue ribadisce quanto detto nella conferenza stampa di presentazione della nuova edizione di ‘Annozero’, e cioe’ “nessuno discute Santoro, e’ un grande giornalista che l’azienda ha messo in condizione di lavorare. Poi ci sono intoppi burocratici, ma solo quelli. Capisco la posizione di Santoro, che non vuole perdere la propria professionalita’, pero’ lui deve lavorare con il meglio dell’azienda”, riferendosi alle professionalita’ interne. E ancora: “Esiste la liberta’ di parola, e io saro’ anche libero come direttore di rete di dire la mia. Pretendo una giusta par condicio nella trasmissione. E poi mi piace confrontarmi con le persone, non ne faccio mai un problema politico, cerco sempre i contenuti, e’ fondamentale”. Quanto a Travaglio, cioe’ dentro o fuori il programma, Liofredi sottolinea che Santoro “e’ direttore della trasmissione, e questa fa parte del palinsesto di Raidue. Se lui reputa di avere Travaglio come ospite, puo’ farlo..”. Ma sottolinea anche che il direttore generale Masi “si trova nella condizione di dover fare delle valutazioni, anche perche’ l’Agcom deve decidere. E se poi ci capita una condanna e la Rai deve pagare 90 milioni di euro? Credo che quella di Masi sia una valutazione da fare su un collaboratore esterno”. Infine ancora sulla conferenza stampa di martedi’ a viale Mazzini, ma per dire del troppo risalto che la vicenda ha avuto: “Mia madre, vedendo i giornali, mi ha chiesto cosa avessi fatto di cosi’ grave per ritrovarmi su tutti i giornali e in quella maniera. In realta’ non ho fatto niente, se non dire quello che pensavo”. Quanto agli ascolti, “sarei ben felice di avere il 20 per cento di share. Penso che si possa arrivare a questo risultato, considerando che per questa puntata non c’e’ una forte controprogrammazione”.