RAI: DOPO ‘ANNOZERO’, POLEMICHE SU ‘PARLA CON ME’ (IL PUNTO)
(ASCA) – Roma, 30 set – Mentre oggi a Montecitorio e’ previsto il voto di fiducia chiesto dal governo sullo scudo fiscale (e’ la venticinquesima volta che la maggioranza chiede la fiducia in diciassette mesi dall’inizio della legislatura), l’altro appuntamento politico di rilievo e’ la riunione della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, fissata alle 14,30 a Palazzo San Macuto. Il presidente Sergio Zavoli ha infatti convocato Paolo Romani, sottosegretario alle Comunicazioni. L’audizione serve a fare chiarezza sulle polemiche seguite dopo la prima puntata stagionale di ”Annozero”, la trasmissione di Michele Santoro, e per verificare quali modifiche il governo ha intenzione di apportare al cosiddetto ”contratto di servizio” che stabilisce le finalita’ della Rai come servizio pubblico. Ieri Romani ha avuto un primo incontro con Zavoli, ribadendo che e’ intenzione del governo di non demordere dall’idea di ”aprire una istruttoria su Annozero”. Il presidente della Vigilanza ha precisato invece che ”si tratta di ridare a tali problemi la sede legittima, quella della Commissione, nella quale il Parlamento assume ed esplica la sua dirimente centralita”’. Per Romani, ”il governo non ha potere di censura ma ha piena facolta’ di chiedere alla Rai cosa e’ successo”. Si e’ intanto appreso che l’8 ottobre ci sara’ un incontro tra Claudio Scajola, ministro per lo Sviluppo economico, il sottosegretario Paolo Romani, Mauro Masi e Paolo Garimberti, direttore e presidente della Rai. Scajola era stato tra i piu’ critici sul contenuto della trasmissione di Santoro. ”Nell’incontro acquisiremo ai massimi livelli informazioni su Annozero ed eventuali altri programmi rispetto alla verifica che intendiamo fare sull’adeguato rispetto del contratto di servizio in materia di liberta’, obiettivita’ e pluralismo”, annota Romani. Il presidente Garimberti tenta di smorzare le polemiche dichiarando: ”La convocazione del governo e’ diventata un colloquio al quale siamo stati invitati dal ministro Scajola e dal sottosegretario Romani. Naturalmente andremo e sentiremo le motivazioni del governo. Ma intanto si e’ sdrammatizzata la situazione di confronto duro tra il governo e i vertici della Rai”. Il presidente dell’azienda di Viale Mazzini aggiunge: ”Se la politica ingerisse meno e ci lasciasse lavorare in pace, ci farebbe un grande favore. D’altra parte certi conduttori dovrebbero avere piu’ senso di responsabilita’ e ricordare che il microfono non appartiene a loro, ma e’ di proprieta’ dell’editore e dei cittadini che pagano il canone. Bisogna calmare le acque da tutte e due le parti”. Il sottosegretario Romani ci tiene invece a spiegare l’obiettivo dell’istruttoria che ha intenzione di aprire il governo: ”La maggioranza ha il diritto di verificare il combinato disposto del Contratto di servizio , del Testo unico e del Codice etico”. Alla fine dell’istruttoria, il governo potrebbe addirittura chiedere all’Agcom (l’Authority per le garanzie nelle comunicazioni presieduta da Corrado Calabro’) di intervenire con una sanzione nei confronti della Rai che puo’ arrivare addirittura al 3% del fatturato dell’azienda. Pur molto critico nei confronti di alcuni programmi del servizio pubblico e intenzionato a cambiare alcune parti del contratto di servizio della Rai (”per meglio spiegare agli italiani di che si tratta”), Romani prende tuttavia le distanze dalla campagna lanciata dai quotidiani ”Il Giornale” e ”Libero: ”Il governo e’ assolutamente contrario alla campagna contro il canone Rai”. Il sottosegretario ha intanto aperto un nuovo fronte di polemiche chiedendo chiarimenti sulla trasmissione ”Parla con me”, condotta da Serena Dandini, la cui prima puntata stagionale e’ andata in onda ieri sera: ”Mi risulta che la Dandini mandi in onda tre minuti di recita dai bagni ricostruiti di Palazzo Grazioli (la residenza del premier), con ragazze non meglio identificate. L’ho appreso dai giornali. Vorrei capire cosa c’entri tutto questo con il servizio pubblico”. La conduttrice, presentando ieri il programma in una conferenza stampa, aveva dichiarato: ”Sono d’accordo con quello che dice Roberto Saviano, quando sostiene che la censura non e’ tanto la chiusura di un programma, ma e’ anche non farti lavorare serenamente. Ho visto avvicendarsi tanti direttori, capistruttura e tanti schieramenti politici ma una situazione cosi’ astiosa della politica nei confronti della tv non l’avevo mai vista”. Tutte queste polemiche sul servizio pubblico televisivo avvengono alla vigilia della manifestazione per la liberta’ d’informazione organizzata dalla Federazione nazionale della stampa che si terra’ sabato prossimo a Roma.