Apprezzato uomo di line, con una lunga esperienza dietro le quinte del Tg1 e poi di Rai Parlamento, vice direttore mai scalfito dal passaggio dei direttori, sempre alla macchina e mai in video, è Alberto Maccari il nuovo direttore della Tgr al posto di Angela Buttiglione. “Busserò, entrerò, vedrò il da farsi”, dice. Il che non sarà poco, visto che pur non essendo quasi mai sotto i riflettori la testata giornalistica regionale della Rai è il meccanismo più complesso del sistema, con centinaia di redattori sparsi su tutta la Penisola.
Nato a Parrano, in provincia di Terni, 62 anni, laureato in giurisprudenza alla Sapienza di Roma, sposato, due figlie, Maccari si definisce “cattolico moderato”, e a suo tempo è stato vicino alla Dc (“Sempre da fuori”, precisa). La sua carriera comincia nel 1972 con Luigi D’Amato al Fiorino, quotidiano economico finanziario romano, di cui rapidamente diventa caporedattore centrale, occupandosi anche del magazine d’attualità Vita (oggi scomparso come Il Fiorino) e successivamente anche del Giornale d’Italia, storico quotidiano che D’Amato aveva acquistato e rilanciato come ‘giornale dei pensionati’ al prezzo ridotto (che allora fece molto discutere) di cento lire, quando gli altri giornali ne costavano quattrocento.
(La versione integrale dell’articolo è sul mensile Prima Comunicazione n. 399, Ottobre 2009)