TV: ‘CIELO’; IL ‘NODO’ DEGLI IMPEGNI DI MURDOCH CON L’EUROPA
(V. ‘TV: ‘CIELO’; ROMANI, LA GUERRA…’ DELLE 13.26)
ROMA
(ANSA) – ROMA, 2 DIC – La vicenda di ‘Cielo’, il nuovo canale free di Newscorp per il digitale terrestre che doveva debuttare ieri e che non ha ancora avuto l’autorizzazione a trasmettere, ha riportato al centro dell’attenzione gli impegni sottoscritti nel 2003 dal gruppo di Rupert Murdoch per avere il via libera a operare nella pay tv in Italia (con la fusione tra Stream e Tele+) e validi fino al 31 dicembre 2011. In primo piano c’é, in particolare, la possibilità per Newscorp di operare sul digitale terrestre. I dirigenti di ‘Cielo’ sottolineano di avere “tutte le carte in regola”, perché l’Ue ha vietato al gruppo di fare attività pay sul Dtt e il nuovo canale è in chiaro. Il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, ha invece chiesto un approfondimento alla commissaria europea alla Concorrenza per valutare la legittimità della richiesta di autorizzazione. In base al testo degli accordi – a cui fa riferimento ‘Cielo’ – recepiti dalla Commissione Ue con decisione del 2 aprile 2003, reperibile sul sito Ue, all’articolo 9 si spiega che, “con riferimento al Dtt, le società obbligate (e dunque Murdoch, ndr) non dovranno agire in Italia in qualità di operatore di rete o operatore di servizi televisivi a pagamento al dettaglio e non potranno chiedere alcun titolo abilitativo al tal fine necessario. Tale obbligazione si applicherà sia durante la sperimentazione del Dtt attualmente in corso, sia, successivamente, per tutta la durata dei presenti impegni”. E ciò permetterebbe la trasmissione di un canale in chiaro senza problemi. Romani ha però citato oggi il testo della decisione così come è uscito sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 16 aprile 2004. Nella sezione ‘Impegni’, al punto 225 lettera k, si parla di “dismissione delle proprietà di trasmissione terrestre digitali e analogiche di Tele+ e impegno a non intraprendere ulteriori attività di Dtt, né come rete né come operatore al dettaglio”. Non si parla, dunque, ha sottolineato il viceministro, “di attività a pagamento: operatore al dettaglio a casa mia vuol dire trasmettere programmi in chiaro. Per questo abbiamo chiesto lumi alla Commissione europea e siamo in attesa di una risposta”. Lo stesso testo al paragrafo 255 recita: “Come complemento logico all’impegno di dismissione, Newscorp si è impegnata a non intraprendere attività di Dtt né come operatore di rete né come fornitore al dettaglio, consentendo così la nascita di operatori alternativi”. (ANSA).
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