INTERNET: ISRAELE LANCIA SFIDA MEDIATICA A IRAN /ANSA
SOCIAL NETWORK FRONTIERA DI DIALOGO, MA ANCHE DI LOTTA POLITICA
TEL AVIV
(ANSA) – TEL AVIV, 7 DIC – Internet come arma di dialogo, ma anche di lotta politica. Può essere sintetizzato così il senso della doppia offensiva mediatica lanciata oggi in contemporanea, sul terreno dei nuovi strumenti della comunicazione online, dal presidente israeliano, Shimon Peres, e dal premier, Benyamin Netanyahu: il primo impegnato a promuovere un proprio canale su You Tube; il secondo pronto a sfruttare l’occasione della nuova ondata di proteste degli oppositori interni a Teheran per invocare un’azione coordinata dell’Occidente nelle pieghe di Twitter e degli altri social network, laddove s’annida la resistenza della gioventù iraniana più insofferente al regime degli ayatollah. Le due iniziative – diverse e del tutto indipendenti – sono riecheggiate per caso nelle stesse ore. Operativa quella del capo di Stato, confinata per ora alla sfera degli auspici quella del primo ministro. L’idea presidenziale è presto detta: lanciare un canale personale su You Tube dal quale Peres – Nobel per la pace nel 1994 e grande appassionato di nuove tecnologie a dispetto degli 86 anni suonati – possa divulgare i suoi discorsi. Ma anche dialogare, sull’esempio di quanto fatto dal presidente americano, Barack Obama, o dalla regina Rania di Giordania, con il mondo della rete: per contribuire – sottolinea l’ufficio stampa – a un clima di pace in Medio Oriente e al confronto tra fedi e culture. La presentazione ufficiale avverrà domani alla presenza di Chad Hurley, uno dei guru del web, giunto appositamente in Israele. Più combattivo appare invece lo spunto di Netanyahu, cha ha oggi esortato l’Occidente a sfruttare “il potere sociale di internet” come arma di persuasione di fronte alle minacce attribuite all’Iran e alle restrizioni che la Repubblica islamica adotta contro l’opposizione interna. Cogliendo il destro di un’audizione dinanzi alla commissione esteri e difesa della Knesset (il parlamento di Gerusalemme), il primo ministro ha accusato Teheran di continuare a tacitare “tutte le fonti d’informazione” potenzialmente scomode e le sorgenti di dissenso. Ma si è pure detto convinto della capacità di penetrazione di “internet e di Twitter”, invitando apertamente gli Stati Uniti e gli altri Paesi democratici a cavalcare questi strumenti per bucare la cappa imposta dal governo del presidente Mahmud Ahmadinejad. “L’odio profondo sviluppato da settori della nazione iraniana contro il regime – ha sostenuto Netanyahu – può essere una risorsa molto importante per Israele” e per chiunque s’opponga alla politica attuale di Ahmadinejad. Una politica che lo Stato ebraico giudica alla stregua d’una minaccia esiziale – anche alla luce dei programmi nucleari iraniani – e per sventare la quale insiste che “nessuna opzione può essere esclusa”. (ANSA).
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