PAPA: SIR, NON CENSURA AI MEDIA MA APPELLO A RESPONSABILITA’

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PAPA: SIR, NON CENSURA AI MEDIA MA APPELLO A RESPONSABILITA’
(AGI) – CdV, 9 dic. – Nel discorso di Benedetto XVI su un certo modo di fare informazione “intossicando le coscienze” non c’era “nessun anatema, nessuna censura. Piuttosto – scrive oggi il Servizio Informazione Religiosa – un appello (implicito) alla responsabilita’, alla consapevolezza, all’educazione. E una risposta piu’ radicale. Serve la ‘bella notizia’. Che non e’ buonismo o moralismo di maniera: la comunicazione ha le sue leggi tecniche”. “La ‘bella notizia’ – ricorda il Sir – e’ Maria che ripete agli uomini ed alle donne del nostro tempo: non abbiate paura, Gesu’ ha vinto il male; l’ha vinto alla radice, liberandoci dal suo dominio”. E’ un appello alla realta’. Ed e’ questa in fondo la caratteristica del cristiano nella moderna citta’, nel vortice di tanti meccanismi disumanizzanti, in un grande frullatore che rende tutto precario, frammentario”. “Ritorna – sottolinea la nota – l’appello che Benedetto XVI ha ripetuto in diversi contesti, a tenere conto, nel mondo di oggi, per muoversi nella societa’ di oggi, non solo dell’ecologia ambientale, ma anche di quella umana. E’ la certezza serena, da vivere quotidianamente, conoscendo bene i meccanismi, della “bella notizia”, ascoltata, vissuta, testimoniata, messa in pratica: ‘non serve condannare, lamentarsi, recriminare, ma vale di piu’ rispondere al male con il bene. Questo cambia le cose; o meglio, cambia le persone e, di conseguenza, migliora la societa”. Una serenita’ che diventa vita vissuta”. “Cosa dice Maria alla citta’?, si e’ chiesto il Papa a piazza di Spagna”, ricorda da parte sua Avvenire in un editoriale di Marina Corradi che sintetizza cosi’ la risposta: “insegna a guardare agli altri come li guarda Dio. A guardarli con misericordia, con tenerezza infinita, specialmente i piu’ soli e disprezzati”. “Che rivoluzione – commenta la giornalista – dall’indice puntato, dalla ‘onesta’ indignazione, alla coscienza di un male che tutti ci riguarda, in una comune poverta’, e dunque all’abbraccio di una misericordia autenticamente materna. Che capovolgimento inaudito in quello sguardo, ogni volta che un cristiano se ne lascia prendere. Ricominciando ogni mattina. Senza astio, senza scandalo, senza grida. Piu’ forte del clamore dei titoli dei giornali, lo sconvolgente annuncio di un Dio che largamente perdona”. (AGI) Siz