TELECOM: PICCOLI AZIONISTI, NO A CESSIONE QUOTE IN ARGENTINA
(AGI) – Roma, 10 dic. – No dei piccoli azionisti di Telecom Italia alla cessione di Telecom Argentina: in una nota – diffusa in relazione a notizie stampa sull’aggiornamento della procedura per la dismissione della partecipazione detenuta in Telecom Argentina affidata all’advisor Credit Suisse – il presidente di Asati, Franco Lombardi, ribadisce “l’assoluta contrarieta’ a qualsiasi ipotesi di vendita”. Come gia’ denunciato al Collegio Sindacale della Telecom Italia in merito all’accertamento dell’effettivo incasso derivante dalla cessione di Hansenet in Germania, AsatI infatti “e’ in totale disaccordo con l’attuale vertice operativo della Telecom Italia quanto alle decisioni di procedere alle dismissioni delle partecipazioni internazionali, ritenute ‘no core. Attribuire a tali partecipazioni la qualifica di partecipazioni ‘no core’ per consentire da un lato a Telefonica di acquisire potenziali ulteriori quote di mercato in Europa e quindi di rafforzarsi ulteriormente e dall’altro di penalizzare lo sviluppo della Telecom in Argentina a causa proprio della presenza Telefonica in Telco – prosegue il presidente di Asati – non esime immediatamente, ai sensi dell art. 151 del TUF n.58 del 1998 (legge Draghi), il collegio sindacale dall’esprimersi anche in occasione di un apposito consiglio di amministrazione di cui sollecitare la convocazione, in tema di congruita’ dei valori definiti per le cessioni. “La riunione del CdA costituirebbe una utile occasione per rendere edotti tutti i consiglieri su quale sia l’effettivo incasso rinveniente dalle dismissioni e quale l’ulteriore danno strategico di uscire, ad eccezione del Brasile, da un mercato, il Sud America, ‘vedi Telecom Argentina’, che corre a due cifre. Tenendo conto delle risorse nette realmente affluenti nelle casse di Telecom Italia al termine di due operazioni (Hansenet in Germania e Telecom Argentina) che andrebbero ad indebolire pesantemente il portafoglio delle attivita’ internazionali, ad avviso di Asati, sarebbe maggiormente utile da un lato soprassedere a cessioni ‘forzate’ e dall’altro avviare senza ulteriori ritardi in occasione di un prossimo CdA, la procedura per azioni di responsabilita’ utili a recuperare i 317 milioni di euro iscritti nel bilancio 2008 della Telecom Italia (relativi agli accertamenti fiscali per sanzioni amministrative di cui sono responsabili gestioni precedenti) gia’ rubricati come ‘esborso’ dal Presidente Galateri nel verbale dell’assemblea sociale del 8 aprile 2009”. (AGI) Red