EDITORIA: FNSI, RIPRISTINARE CONTRIBUTI
SINDACATO GIORNALISTI, FISSARE TEMPI CERTI PER NUOVE REGOLE
ROMA
(ANSA) – ROMA, 11 DIC – “Per l’editoria servono riforme e regole certe”. Lo dice la Federazione nazionale della stampa. La notizia che il Ministero dell’Economia si appresterebbe a trovare le modalità per salvare dai tagli dei contributi pubblici i giornali storici, nota il sindacato dei giornalisti, “può sanare alcune ingiustizie che si delineano con il cambio di regime e il blocco del contributo soggettivo dal 2010 introdotto dal maxi emendamento alla Finanziaria votato dalla Commissione Bilancio della Camera. Nello stesso tempo però – sempre che il provvedimento tampone venga effettivamente adottato – si aprirebbe la strada ad altre incertezze e possibili ingiustizie: chi e con quale criterio decide l’elenco dei giornali buoni e dei cattivi? Ripristinare i contributi previsti da obblighi di legge e fissare tempi certi e nuove regole trasparenti e di garanzia – sottolinea la Fnsi – è la via maestra”. “Un rimedio temporale al danno che procurerebbe la Finanziaria, cosi come si prospetta – prosegue la Fnsi – può essere individuato, infatti, solo in una norma che differisca almeno di un anno un nuovo regime per i finanziamenti in sostegno dell’editoria e del pluralismo; comunque fino all’approvazione di una nuova legge e di un nuovo regolamento”. La Giunta della Federazione Nazionale della Stampa, riunita a Roma, precisa, “ha riconfermato la propria preoccupazione per la cancellazione dei contributi ai giornali in cooperativa e di idee e ha ribadito l’esigenza di affrontare in maniera sistematica, chiara e trasparente la necessaria riforma”. Verifiche importanti, continua la nota della federazione, “vanno fatte affinché i contributi siano effettivamente destinati ai giornali di idee e delle autentiche cooperative di giornalisti, disboscando l’area delle realtà con alle spalle imprenditori politicamente influenti, che per la loro attività editoriale ricorrono a formule di cooperative miste o mascherate. Ma questo percorso va fatto attraverso regole organiche e misure precise che assumano come parametro, su tutti, la reale consistenza e regolarità dell’occupazione giornalistica professionale, il concreto impegno di rischio industriale assunto, la manifesta circolazione delle testate”. “Davanti al disastro che si sta provocando – dice il sindacato- il tampone funziona come un cerotto ma non è mai la soluzione. Stati generali, nuova legge per l’editoria, ma persino un nuovo regolamento sulla legge esistente – cui tanto ha lavorato lo stesso Dipartimento dell’Editoria e il Sottosegretario delegato Bonaiuti, pur tra osservazioni e riserve – sono elementi di costruzione di un quadro di regole indispensabili”. Se non la Finanziaria, “il “mille proroghe” crei, pertanto, le condizioni per salvaguardare i diritti, le condizioni essenziali per il pluralismo dell’informazione e per avviare con tappe e metodi trasparenti il processo di riforma a garanzia del lavoro professionale, della circolazione di tutte le voci plurali e dello sviluppo del sistema dell’informazione”. La Fnsi, conclude il comunicato, “é disponibile a lavorare insieme con le altri parti sociali per un serio progetto riformatore, che tenga conto del necessario equilibrio tra gli interessi delle espressioni culturali e produttive del settore”.(ANSA).
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