SICUREZZA: UNIPOLIS, TG ‘ANSIOGENI’ ALIMENTANO PAURA CRIMINALITA’

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SICUREZZA: UNIPOLIS, TG ‘ANSIOGENI’ ALIMENTANO PAURA CRIMINALITA’
(AGI) – Milano, 13 gen. – Un’informazione “ansiogena”, con la criminalita’ che, a livello quantitativo, occupa da tre anni il primo posto nell’agenda delle notizie dei telegiornali: e’ quanto emerge dal terzo rapporto sulla sicurezza in Italia realizzato da Demos e osservatorio di Pavia per la fondazione Unipolis. Tg1 e Tg5, secondo la ricerca, ottengono la palma di telegiornali piu’ ‘attenti’ alle notizie sulla criminalita’. (AGI) Cli/Car (Segue)

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(AGI) – Milano, 13 gen. – Secondo la ricerca, che ha analizzato le notizie proposte dai Tg di prima serata nel periodo 2005-2009, non esiste invece correlazione tra l’andamento dei reati denunciati e il numero di notizie sulla criminalita’ presentate, che sono invece fortemente legate alla percezione che gli spettatori hanno della criminalita’. Sulle reti Rai, il Tg1 sopravanza nettamente gli altri canali, seguito, nell’ordine, da Tg2 e Tg3; in casa Mediaset, invece, e’ il Tg4 a dare lo spazio minore ai reati, mentre Tg5 e Studio Aperto dall’inizio del 2007 hanno visto crescere l’attenzione alla criminalita’. Si tratta di una ‘anomalia’ italiana: secondo i curatori della ricerca, la quantita’ di notizie relative alla criminalita’ in Italia supera di gran lunga quella degli altri paesi europei, in particolare nelle reti pubbliche: il Tg1 ne riporta il doppio dell’analogo spagnolo e addirittura venti volte di piu’ di quello tedesco. E in Italia la pagina della criminalita’ e’ costante, con una copertura giornalistica di furti, rapine e incidenti automobilistici che non trova eguali nel resto d’Europa e che, nei casi piu’ importanti, prosegue per giorni o anni. Piu’ che la criminalita’, invece, e’ la disoccupazione a spaventare gli italiani, con il 57% dei 2.600 intervistati che ha rivelato di avere preoccupazioni “di tipo economico”. Il 77% degli intervistati ha osservato nel 2009 un aumento della criminalita’ nel Paese (erano l’88% nel 2007); scende al 37% il numero di chi percepisce un aumento dei reati nella propria zona di residenza e calano tutti gli indicatori che misurano il timore di essere coinvolti in eventi criminosi. Tra le forme di insicurezza, svettano piuttosto le paure di natura ambientale (62%), rimangono i timori connessi al terrorismo (33%) e sale il livello di allarme per l’insorgere di nuove epidemie (35%). Nel complesso, cambiano gli addendi ma resta stabile il senso di ‘angoscia’: paure non riconducibili a motivi precisi coinvolgono il 32% della popolazione italiana. (AGI) Cli/Car